giovedì 19 luglio 2007

La Commissione Via boccia il carbone


Carbone addio. La riconversione della centrale di Polesine Camerini con il combustibile fossile non si farà.

Sempre dal mitico "Il Gazzettino" 18.07.07

La commissione per la valutazione dell'impatto ambientale ha risposto picche alla richiesta di proroga presentata da Enel. «Non ci hanno concesso la proroga - ha annunciato l'ingegner Ennio Fano, responsabile del progetto di riconversione a Polesine Camerini - ci è stato spiegato che il ministero sarebbe pronto a ratificare quel pronunciamento negativo annunciatoci alcune settimane fa e per il quale avevamo appunto chiesto una moratoria per riadeguare ancora meglio il progetto. Per noi è un colpo particolarmente pesante. Questa riconversione è la più all'avanguardia al mondo che si possa immaginare. Vorrà dire che se non ce la fanno fare in Italia, la faremo in qualche altro Paese, forse in Spagna*». Adesso diventa imminente la dismissione del sito deltizio. Che farete? «È presto per dirlo. Avviseremo i sindacati e le maestranze. Provvederemo a dei trasferimenti di personale. Di sicuro non ci saranno licenziamenti e nessuno perderà il lavoro».Quando ha capito che l'orientamento della commissione Via le sarebbe stato gravemente sfavorevole, la società energetica guidata da Fulvio Conte era corsa ai ripari chiedendo una sospensione di qualche mese del procedimento per la valutazione dell'impatto. Tutto inutile. Potrebbe aver giocato un ruolo dirimente sull'intera vicenda l'acquisizione dei contenuti del progetto di riconversione da parte del pubblico ministero rodigino Manuela Fasolato, già titolare dell'inchiesta e del processo a carico dei responsabile dell'impianto deltizio per le emissioni in atmosfera dagli anni 80 ai primi anni 90. Così come la recente ordinanza del sindaco di Brindisi Menniti che ha vietato le colture agricole intorno al sito della centrale locale che funziona a carbone. Resta da capire se siano stati questi sviluppi a far accelerare il procedimento sfavorevole ad Enel o tutto sia riconducibile al peso rivestito dall'articolo 30 della legge istitutiva del Parco che vieta l'insediameto nell'area protetta di impianti di produzione energetica che abbiano impatto ambientale superiore al metano. Immediate le reazioni politiche all'annuncio. Per il deputato Paolo Cacciari e il consigliere regionale Pietrangelo Pettenò, entrambi di Prc, «Finisce a mare il "Patto per il carbone". È la svolta tanto attesa e la dimostrazione che aveva ragione chi difendeva la legge sul Parco che alcuni partiti pro-riconversione tentavano di modificare». Gioisce anche l'ex commissario del Parco Luigi Migliorini, legale del Comune di Rosolina nella difesa degli interessi del territorio deltizio. «Sono felice sia come legale che insieme all'avvocato dello Stato Giampaolo Schiesaro, sollevò da subito l'eccezione dell'articolo 30 delle legge sul parco, sia come cittadino del Delta che il carbone lo vuole solo una volta all'anno con la Befana». «Ora bisogna vigilare che Enel non se ne vada abbandonando Polesine Camerini al suo destino - ha commentato il deputato Fabio Baratella - Devono programmare una dismissione magari decennale, bonificare l'area e indennizzare il territorio».

*Spero che anche in Spagna l'Enel trovi una bella nonnina.

Un bosco di 500 salici nel Delta del PO


SANA è il Salone Internazionale del Naturale giunto alla sua 19° edizione, si svolgerà a Bologna quartiere Fiera dal 13 al 16 settembre 2007.

SANA ha sottoscritto un accordo con AzzeroCO2 (la società creata da Legambiente, Kyoto Club e l’Istituto di Ricerche Ambiente Italia) per annullare le emissioni di anidride carbonica prodotte dalla manifestazione. E’ un segnale forte dell’attenzione che SANA rivolge alla questione ambientale all’interno delle scelte e dei comportamenti quotidiani. Per ridurre la “febbre del pianeta” è infatti oggi necessario adottare stili di vita che riducano sprechi di energia e di materie prime, utilizzare tecnologie a minor impatto ambientale, favorire il risparmio energetico e mettere in atto azioni capaci di neutralizzare l’impatto che le attività produttive hanno sull’ambiente. Tra queste la forestazione, che affida agli alberi il compito di bilanciare le emissioni di anidride carbonica.
SANA ha scelto di aderire al progetto di riforestazione “Parchi di Kyoto” promuovendo la piantumazione di un’area all’interno del Parco del Delta del Po, un ecosistema di grande valore che fa parte del patrimonio mondiale riconosciuto dall’UNESCO. Qui sorgerà il Bosco di SANA: 500 salici ottenuti in vivaio a partire dai semi. Alberi giovani che, con una forte crescita, garantiscono un buon assorbimento di anidride carbonica. Il Bosco di SANA è un progetto aperto: crescerà nel corso degli anni diventando il testimone di uno stile di vita in cui possono convivere le ragioni dello sviluppo e quelle dell’ambiente. DATI SULLA NEUTRALIZZAZIONE

I consumi di SANA 2007 corrispondono a 350.000 Kg di anidride carbonica.
Eccoli in dettaglio:
- 350.000 KWh di elettricità (consumi elettrici)
- 350.000 metri cubi di gas metano (consumi di riscaldamento)
- Oltre 300.000 copie di materiale cartaceo informativo
- Gli spostamenti di 2.500 persone (il personale addetto alla manifestazione e gli espositori)
L’anidride carbonica prodotta sarà annullata dalla piantumazione.

Tratto da Grenplanet.net

Io dico che è una bella iniziativa, senza dubbio, ma mi pongo una domanda: "Perchè salici prodotti da seme quando basta piantare un ramo, una semplice talea per ottenere nuove piante? Quanto è costato in termini di consumi produrre quelle 500 piante da seme?

Io comunque sono a posto a casa mia ho piantato di tutto salici, olmi, pioppi, noccioli, spinecrvino, sanguinella, melograno, ecc.. tutto a gratis, tutto autoprodotto, tra l'altro mi forniscono anche un certo quantitativo di legna per scaldarmi d'inverno, in particolari i 4 salici. Considerato che in famiglia siamo in 4 e i consumi non sono certo quelli del SANA direi che con la coscenza sono a posto.

, Calcola e azzera le tuo emissioni di CO2

sabato 14 luglio 2007

Brava Sara


Sara insieme a tante altre è una giovane ragazza, e anche nà bela gnocchettina, che da qualche anno ci segue e anche lei ha deciso di investire se stessa nel territorio, il suo come il nostro, e cioè il Parco del Delta del Po. Sara, quest'anno ha superato l'esame per acquisire il patentino di Guida Naturalistica Escursionistica, ed eccola qua in azione, in foto e sul giornale, ovviamente il mitico "Gazzettino", brava Sara, complimenti.



Compratori stranieri di sei nazioni del "Buy Veneto" in visita al Parco

Turismo. Così anche il Delta sta diventando internazionale
Un successo il 6° Workshop Internazionale del Turismo nel Veneto "Buy Veneto 2007", promosso dalla Regione e organizzato dal Centro Estero delle Camere di Commercio del Veneto in collaborazione con Enit. Per la provincia di Rovigo tutto si è concentrato sul "Card del Po". Al tour "Alla scoperta del Parco Veneto del Delta del Po", hanno partecipato "compratori" di Belgio, Germania, Olanda, Russia, Usa, Ungheria, che hanno alloggiato all'Hotel "Tessarin". Accompagnati dal direttore del Card, Lauro Brancaglion e dalla guida naturalistica di "Aqua", Sara Milani, hanno visitato la costa di Rosolina Mare con la sua spiaggia dorata, l'isola esclusiva di Albarella, le selvagge spiagge di Boccasette e Barricata, la maestosa Sacca degli Scardovari, hanno provato l'emozione di solcare i rami del Grande Fiume a bordo di una houseboat, hanno gustato le prelibatezze di una gastronomia unica nel suo genere e, quello che maggiormente desideravano, hanno vissuto a contatto diretto con la natura. La fruttuosa esperienza si è conclusa con la cena presso la "Tenuta Ca' Zen" di Elaine e Maria Adedalide Avanzo... ...

Balkani. Antiche civiltà fra Danubio e Adriatico


Dall'8 luglio 2007 al 13 gennaio 2008 il Museo Archeologico Nazionale di Adria, per la prima volta al di fuori dei territori della ex Jugoslavia, espone il meglio del meglio delle eccezionali raccolte archeologiche del Museo Nazionale di Belgrado. Raccolte che dai tempi della recente guerra degli anni 90 del Novecento sono state custodite all'interno di camere blindate, e che torneranno ad essere esposte nella capitale Serba solo dopo il 2010, quando il Museo di Belgrado sarà di nuovo accessibile dopo radicali restauri. Si tratta di 250 opere, i migliori pezzi della collezione Greco e Romana del Museo Serbo, patrimonio unico della storia della Nazione, opere sicuramente non prestabili in altre occasioni.

La mostra “Balkani” racconta la storia di molti popoli, di principi e guerrieri che nel millennio compreso tra l'ottavo secolo avanti Cristo e l'affermarsi della presenza romana (secondo dopo Cristo) abitarono, governarono o si contesero le terre bagnate dal Danubio e dalla Stava, fino all'Adriatico orientale. I pezzi esposti sono tesori principeschi, spesso realizzati tra Atene e Sparta o in Magna Grecia, per non dire di quanto proviene dall'Italia antica. Esempi nobilissimi di tecniche raffinate raggiunte in antico nella lavorazione dell'oro, dell'argento, del bronzo e del ferro, come pure dell'ambra. Sono oggetti d'ornamento personale o della mensa, oppure armi e marmi scolpiti, capolavori acquistati dai principi locali spesso tramite i mercanti greci, opere di grande bellezza tanto da diventare prototipi su cui si basano successivamente gli artisti locali, che elaborano nuove forme, prodotti di una nuova cultura figurativa che documentano le vicende della terra balcanica. Valga per tutti la “Maschera di Trebenište”, destinata come la celebre “Maschera di Agamennone”, di età micenea a modellare in oro le fattezze del principe e ad immortalarle per l'eternità; o i due vivissimi, grandi satiri in bronzo di fattura ellenistica del secondo secolo avanti Cristo, o ancora l'incredibile Tesoro ritrovato nei pressi di Novi Pazar, in un luogo verosimilmente da sempre considerato sacro e inviolabile, e protetto nei secoli al di sotto di una chiesa altomedievale, sino al rinvenimento casualmente avvenuto nel 1957. Di fattura arcaica è il cosiddetto “Magnifico Cratere”, uno dei quattro ritrovati al di fuori dell'ambiente propriamente greco, un manufatto in bronzo di grandi dimensioni e capolavoro della toreutica greca, che Adria ha ottenuto eccezionalmente in prestito, “rubandolo” al Metropolitan Museum di New York che quest’anno intendeva presentarlo al pubblico d'Oltreoceano. Di epoca romana sono il potente ritratto bronzeo del padre di Traiano, proveniente dalla decorazione della porta di accesso sul celebre ponte fatto erigere dall'imperatore sul Danubio ad opera di Apollodoro di Damasco, e due maschere di elmo da parata, perfettamente conservate, destinate a coprire il volto di qualche generale durante parate militari celebrative di vittorie e trionfi. Oro, argento, ambra sono costantemente presenti in fogge e con usi sempre diversi in questa mostra. Come il bronzo, con cui è stata realizzata otto secoli prima della nostra era, una delle opere che sicuramente colpiranno maggiormente il visitatore: una statuina di fabbro, intento a lavorare all'incudine un utensile o un'arma. Antichissimo eppure contemporaneo per sintesi di movimento e forza.
Tra questo piccolo, stupefacente bronzetto e il grande bronzo del ritratto del padre di Traiano è compreso un millennio di storia, qui raccontata da una sequenza mozzafiato di opere d'arte, testimonianze superbe di civiltà e popoli talvolta “ignoti”, anche perché privi dell'uso della scrittura.
Questa grandiosa esposizione celebra l'apertura - attesa da cinque anni - della ricchissima Sezione Etrusca del Museo Archeologico Nazionale di Adria. completamente rinnovato, oltre che ampliato. La nuova Sezione Etrusca, che si unisce al Lapidario recentemente inaugurato, presenta il meglio degli oltre 60 mila reperti di epoca preromana conservati ad Adria: ceramiche, bronzi, ambre per ricordare il ruolo di una città che fu tanto importante da dare il suo nome ad un mare e di un territorio ricchissimo di insediamenti, alcuni dei quali oggi oggetto di scavo. Tra i tesori del Museo di Adria, il maggiore è dato dalla celeberrima “Tomba della Biga”, un unicum a livello mondiale, un enigma che nemmeno gli studi più recenti sono riusciti a risolvere.
Tutto intorno alla mostra e al museo rinnovato c'è un territorio paesaggisticamente tra i più affascinanti d'Europa, il Parco Regionale Veneto del Delta del Po: un immenso intrico d'acque e terre, spiagge e lagune che compongono un'area naturalistica unica al mondo. E' qui, tra i canneti dell'affascinante paesaggio lacustre in prossimità del mare e i verdissimi coltivi delle fertili terre bagnate dall' Adige e dal Po, che stanno affiorando le testimonianze più antiche della “Mesopotamia d'Europa”, come è stato definito giustamente questo territorio: necropoli etrusche e ville romane, a ricordarci gli antichi abitanti e i frequentatori di questi luoghi, come gli Etruschi, i Veneti, i Celti, i Greci e i Siracusani, fino ai Romani.

Da non perdere.


Trasloco


Traslochi, quanti ne ho fatti? Boh chi si ricorda, diversi, innumerevoli, miei, di parenti e amici. Questo è stato poco faticoso, si lavora solo di tastiera, niente pesi, scatoloni, mobili e elettrodomestici ne stanze da ridipingere. Tiscali in qualche modo mi ha sfrattato, non riesco più ad entrare nel mio blog, o che sono io che sono impedito o che sono loro che hanno complicato le cose, non lo so! Di fatto dopo tre anni mi sono trovato una nuova casa e direi che mi piace, mi ci devo abituare comunque mi piace. Fino al prossimo sfratto i Miei Momenti nel Delta li descrivo qui.
Se ci riesco riporterò tutte quelle cosine che avevo nel vecchio blog, un trasloco telematico.
Volevo salutare tiscali, un saluto poco democratico ...
"Tiscali: ma va a c....., va!