mercoledì 30 giugno 2010

Marciana, un Comune amico delle rondini.

Il Comune di Marciana, all'isola d'Elba, sarà il primo ad avere un regolamento urbanistico che punta a favorire la nidificazione di rondini e rondoni (28/05/10).



«Una delibera di un Comune pro rondini e rondoni non è cosa di tutti i giorni - sottolinea Franca Zanichelli, la direttrice del parco nazionale dell'Arcipelago toscano - Il Comune di Marciana, il cui territorio è compreso nel Parco nazionale ha da ieri un nuovo regolamento edilizio che tende a ripristinare le vecchie tegole con i coppi aperti nella prima fila proprio per permettere l'ingresso ai rondoni che usano le cavità per riprodursi. Siamo orgogliosi come parco che il comune di Marciana abbia operato una scelta concreta a favore dell'ambiente".

"Nell'anno della biodiversità non poteva esservi segnale migliore da parte di un comune compreso nel perimetro del parco nazionale che dà un esempio positivo a tutti. Le popolazioni di rondini e balestrucci nel parco sono in discrete condizioni mentre i rondoni proprio a causa della chiusura dei loro siti riproduttivi sono in forte calo rispetto al passato. Si pensi che una coppia di questi uccelli è in grado di catturare ogni giorno 6000 insetti di cui il 90% è costituito da mosche e zanzare... Rondini e rondoni,che potremmo definire insetticidi naturali, sono fondamentali non solo per gli equilibri ecologici ma anche per la difesa della salute umana».



Il sindaco di Marciana, Anna Bulgaresi (Pdl) spiega il perché di questa bella iniziativa urbanistica: «Le trasformazioni edilizie sono la causa principale di diminuzione delle specie che da secoli nidificano in città sugli edifici dell'uomo, con questa delibera il nostro comune, forse primo in Italia, vuole dare un segnale positivo a tante altre amministrazioni affinché con poco sforzo si tutelino le nostre rondini e i nostri rondoni. Il fatto che la delibera sia stata approvata con voto bipartisan significa che operare bene per la tutela dell'ambiente fa superare pregiudizi e steccati ideologici trovando il consenso della gente».

L'iniziativa fa seguito al censimento organizzato nel 2009 dal parco e da diverse associazioni ambientaliste che ha fatto emergere il comune di Marciana come uno delle aree più amate dalle rondini e dove ancora si può trovare la rarissima rondine rossiccia.

Il principale animatore del censimento, l'ex presidente della Lipu, Francesco Mezzatesta spiega che «Il Rondone (Apus apus) è una specie che vive sempre volando (addirittura dorme in volo) e, per via delle lunghissime ali e delle zampe corte, non è in grado di posarsi a terra per raccogliere fango e costruire un nido come fanno le rondini ma quando deve nidificare cerca cavità nei muri o sotto le tegole dove penetrare e formare un abbozzo di nido cementato con saliva; poi per uscire raggiunge l'ingresso della cavità lasciandosi cadere nel vuoto senza dovere decollare da terra".



"Per questo il comune ha deliberato che nelle future ristrutturazioni i coppi dei tetti non vengano più chiusi. E' stato anche deliberato di adottare tutta una serie di misure tecniche per mantenere aperti gli accessi ai nidi di Rondine (Hirundo rustica) e per agevolare la costruzione dei nidi di Balestruccio (Delichon urbica) sotto i cornicioni tramite l'utilizzo di intonaco rugoso".



"Negli ultimi anni in tutt'Europa i rondoni sono calati enormemente (40-50% in Gran Bretagna) di numero per il fatto che i nuovi palazzi e soprattutto le ristrutturazione dei vecchi, viene praticata la chiusura di tutti i fori lungo le pareti e sui tetti . Fori a cui gli uccelli accedevano ogni anno dopo 15.000 chilometri di migrazione provenendo dai luoghi di svernamento in Africa».

Tratto da:Tutelafauna.it

Foto:
1 Rondini al nido.
2 Topino.
3 Rondoni seguono un temporale cacciando insetti che si alzano in volo.
4 Balestruccio nutre giovane al nido.

giovedì 17 giugno 2010

BatMania


Continua e imperversa la bat-mania. Stò giro a sà Scomodà anche el vescovo!
Dal mitico "Gazzettino" di oggi 16 giugno 2010.

Il vescovo prepara il nido per i pipistrelli

Un giardino degli uccelli e in questo, anche una casa per pipistrelli per combattere le zanzare.
Al Centro Le redini di Porto Viro è stato addirittura il vescovo di Chioggia Adriano Tessarollo a salire su una scala per posizionare su un albero l’oggetto dell’iniziativa del gruppo Iniziativa per l’ambiente, una batbox, ossia un nido artificiale per pipistrelli, per fare la propria parte nell’incrementare la specie di questi uccelli mammiferi voraci di zanzare e insetti.
Il giardino degli uccelli, invece, voluto dal presidente Paolo Perazzolo, ha una bacheca con in cima una mangiatoia per i volatili, dove le didascalie raffigurano e descrivono l’utilità dei nidi artificiali per dare loro un riparo e un po’ di cibo, che durante l’inverno scarseggia in natura. E sugli alberi è stato messo un nido per cinciallegra e un altro nido “aperto” per diverse specie di uccelli, frutto di un programma eseguito dalle classi quarte A e B della scuola primaria di Tiozzo, coordinato dalle insegnanti Franca Beltrame e Alice Gnan, dopo una lezione tenuta da Eddi Boschetti, responsabile del WWF di Rovigo, e il montaggio dei vari pezzi e la colorazione di nidi e mangiatoia.

mercoledì 9 giugno 2010

AIUTACI A DIFENDERLI








Operazione fraticello terza fase, la sensibilizzazione.
Non solo fraticelli ma anche fratino, avocetta, beccaccia di mare.

Queste specie percorrono migliaia di chilometri per nidificare sulle spiaggia e sulle isole lagunari e vallive del Delta del Po.
le uova e i pulcini necessitano di continue cure da parte degli adulti che li proteggono dal caldo diurno, dal freddo notturno e dai predatori.
avvicinandoci troppo ai loro nidi ben mimetizzati con la sabbia oltre a rischiare di calpestarli, induciamo gli adulti ad allontanarsi esponendo così uova e pulcini indifesi alla disidratazione e ai loro predatori naturali (gabbiano reale in particolare).
Così ogni anno centinaia di pulcini appartenenti a queste specie sempre più rare e minacciate soccombono a causa del disturbo umano.
Con pochi e semplici accorgimenti, puoi fare molto per impedire che ciò si ripeta:

1. Evita di sostare sulle isole e sui litorali dove siano presenti colonie nidificanti (te ne accorgi dalle ripetitive grida emesse dagli adulti quando ti avvicini ai loro nidi).

2. mantieni una distanza di sicurezza dalle colonie superiore ai 50 metri, distanza più che sufficente per poterli ossservare comunque a occhio nudo o con binocolo senza recare loro alcun disturbo.

3. cerca di evitare spiagge molto isolate nei mesi di giugno.

WWF, Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po e Comune di Porto Tolle hanno promoss una campagna di salvaguarda di una colonia nidificante presso un'isola sabbiosa che si trova presso la Sacca di Bottonera, non oltrepassare l'area tabellata!
Reacapiti:
Ente Parco 0426 372202
Comune di Porto Tolle 0426394411
WWF sez. di Rovigo 3498042520

Foto 1: Fraticello
Foto 2: Fratino
Foto 3: Avocetta
Foto4: Beccaccia di mare

giovedì 3 giugno 2010

Incontri con la biodiversità, il succiacapre, il fantasma degli incolti.


Si conclude
sabato 5 giugno ’10 il ciclo di “Serate Naturalistiche” promosse dall’Ente Parco Regionale del Delta del Po e organizzate da AQUA srl, il ciclo di incontri ricade nel ricco calendario di eventi promossi dal Parco per la primavera in corso.
Per celebrare l’anno della biodiversità a cui è dedicato il 2010 le “Serate naturalistiche nel Parco” si sono rivolte ad un pubblico, che non è mai mancato, attento e sensibile a queste tematiche andando a trattare durante gli incontri quelle specie animali particolarmente significative ma poco conosciute, che di fatto però fanno parte della ricca biodiversità del Delta del Po. Oltre che di conservazione nel ciclo di incontri si è parlato di anfibi con particolare riferimento al Pelobate Fosco, un piccolo rospo scavatore che si pensava estinto in Veneto e invece ben presente con una numerosa colonia riproduttiva lungo il litorale di Porto Caleri. Si è parlato poi di chirotteri meglio conosciuti come pipistrelli sottolineando in particolare la loro utilità nella lotta biologica alle zanzare dando indicazioni sulla costruzione e posizionamento delle bat box i nidi artificiali atti a favorire l’insediamento delle specie e della sua conseguente conservazione, durante questa serata con un bat detector è stato anche possibile localizzarne la presenza.
E’ stata poi la volta delle “Voci nelle notte” dedicata agli strigiformi, gufi, civette, barbagianni e altri rapaci notturni vera dannazzione se presenti, per topi e ratti. In questa serata con l’ausilio del play back che induce le specie alla vocalizzazione, i partecipanti venuti numerosi anche dalle vicine provincie, hanno potuto imparare seguiti da esperti a distinguere dal vivo le varie specie in base al loro canto.
Nell’ultimo incontro di sabato prossimo 5 giugno, si parlerà ancora di uccelli, anzi di un solo uccello, il succiacapre (Caprimulgus europaeus) un’altra autentica perla di biodiversità del Parco.



Il Succiacapre è un uccello insettivoro che si alimenta in volo catturando insetti (maggiolini, falene, zanzare e moscerini), come fanno i Chirotteri, ma la sua dieta è varia e gli insetti li può predare anche sul terreno, sulle rocce e persino sui tronchi. E' un migratore regolare ed è uno degli uccelli più strani e particolari, le abitudini notturne e il perfetto mimetismo lo rendono praticamente invisibile. Le magiche acrobazie aeree, il suo canto insistente, l’uscita improvvisa dalla boscaglia o dagli arbusti per incantarci con evoluzioni che esprimono pattern territoriali ben definiti, sono tra i più emozionanti aspetti dell’incontro con il succiacapre, il “fantasma degli incolti”.
L’inizio della serata è previsto per le 18,30 presso il Giardino Botanico Litoraneo di Porto Caleri, dopo una breve introduzione alla specie da parte di un esperto, la serata proseguirà con una passeggiata tra i sentieri del Giardino e l’adiacente pineta e con la tecnica del play back si cercherà di avvicinare la specie o di udirne il canto, l’uscita terminerà intorno alle 21.00, la partecipazione alla serata è aperta a tutti ed è libera e gratuita. Come positivamente riscontrato nelle precedenti serate l’incontro prosegue poi a tavola con cena convenzionata (a carico dei partecipanti € 20) a base di pesce in un locale della zona. Per chi desidera fermarsi a cena al fine di organizzare al meglio la serata è richiesta la prenotazione presso gli uffici di AQUA srl telefonando allo 0426 662304.

OPERAZIONE FRATICELLO


E’ partita la seconda fase dell’ OPERAZIONE FRATICELLO.

Dopo l’ordinanza emessa dal sindaco del comune di Porto Tolle che su segnalazione dei volontari del WWF ha predisposto l’ordinanza di divieto di balneazione, a partire da sabato 29 maggio sul nuovo isolotto di sabbia da poco si è creato nel Delta presso la Bocca a mare della Sacca di Bottonera a Porto Tolle (Rovigo), i volontari stessi del WWF hanno provveduto alla posa in opera delle tabelle che riportano l’ordinanza. L’operazione è avvenuta all’imbrunire di sabato 29 al calar del sole, rapida è veloce al fine di non creare disturbo alla colonia ed eventuali danni da eccessivo calore alle uova contenute nelle centinaia di nidi di fraticelli. Presenti anche molti nidi di beccaccia di mare, fratini e avocette tra cui molte coppie già con i pulcini, ora si spera nel rispetto del divieto da parte di tutti per questa che potrebbe se non lo è già la più grande colonia d’Italia di fraticelli che solo questo divieto temporaneo di balneazione può tutelare.



PERCHE’ UN DIVIETO?

Il fraticello (Sterna albifrons) è un piccolo uccello della famiglia delle sterne, in Italia è specie migratrice regolare, estivante, sverna nelle aree dell’Africa centro occidentale, per il delta del Po è una delle specie a maggior rischio di estinzione. La dieta è costituita prevalentemente da piccoli pesci che preda sia in acqua dolce che salata e salmastra, è facile vederlo fermo in aria nel classico “spirito santo” intento a ricercare in acqua le prede per poi tuffarsi a piombo per effettuare la cattura.





Nel Delta del Po
nidifica a terra in terreni sabbiosi vicino all’acqua privi di vegetazione e preferibilmente ricchi di conchiglie, luoghi che nel Delta del Po sono piuttosto frequenti ma purtroppo a volte troppo frequentati dall’uomo. Le uova deposte in piccole buche nel terreno sono di colore mimetico spesso mescolate a conchiglie, invisibili all’occhio poco esperto da cui ne deriva la prima minaccia e cioè il calpestio. Un secondo problema deriva dalla predazione delle uova e dei pulli da parte dei gabbiani, cornacchie, ratti, cani ecc. la predazione avviene nel momento in cui i fraticelli lasciano incustoditi i nidi disturbati dalla presenza umana che spesso, soprattutto nei week end, questa si prolunga per l’intera giornata. Inoltre la prolungata assenza dai nidi da parte dei genitori porta i pulcini e le uova a una prolungata eccessiva esposizione ai raggi solari che nelle giornate più calde provoca la morte degli embrioni e dei pulcini a causa dei colpi di calore subiti. Ecco il perché del divieto, ma più che un divieto è una richiesta di collaborazione e uno sforzo di volontà richiesto a tutti affinchè questa colonia di fraticelli possa tranquillamente riprodursi, va ricordato anche che il fraticello è una specie prioritaria ai sensi delle Direttive europee.
Buona fortuna caro fraticello.