lunedì 29 settembre 2008

Buone notizie, per la nostra salute e per quella delle api.


Per tredici anni ho allevato api con produzione di miele, propoli e polline, poi da due anni a questa parte, causa continua moria delle famiglie ho appeso, come si dice, l’affumicatore al chiodo.
Proprio ieri ho terminato di sistemare in soffitta tutto il materiale apistico in attesa di tempi migliori per riprendere l’attività, quando apprendo questa notizia che sono ben felice di diffondere.

“Dopo tante pressioni (dalle varie ass. di apicoltura, di protezione dell’ambiente fino a Slow Foood ndr) il 16 settembre è giunto il parere favorevole alla sospensione da parte della Commissione Consultiva per i Prodotti Fitosanitari e il 17 settembre il Ministero della Salute ha quindi emesso il Decreto Ministeriale (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 22 settembre) per la sospensione cautelativa dei prodotti fitosanitari contenenti le sostanze attive neonicotinoidi thiamethoxan, clothianidin, imidacloprid e la sostanza attiva fipronil utilizzate nel trattamento di concia delle sementi.”

Nessuno lo dice ma tutti lo sanno, questi prodotti hanno causato per anni la moria di api e insetti pronubi a livello mondiale tanto da arrivare, in Italia, a prendere questa decisione dopo le devastanti morie di apiari di questo ultimo anno.
Peccato che siamo arrivati così in ritardo quando in Francia questi prodotti erano già stati banditi nel lontano 1999, ma è ancora più peccato che in tante parti d’Europa e del Mondo questi prodotti verranno in futuro ancora utilizzati.

A questo indirizzo un dettagliato dossier sui prodotti killer di una nota casa di fitofarmaci e sulla moria delle api.

Ci vorrà ancora del tempo per ritornare alla “normalità” dato che le molecole di questi micidiali prodotti chimici permangono nel terreno dai 2 a 4 anni avvelenando la flora spontanea e insetti vari che su di essa vanno a nutrirsi, ma come sempre credo nella forza rigeneratrice della natura e chissà che possa tornare a gustare e far gustare il mio ottimo miele.

sabato 27 settembre 2008

Avifauna: altre notizie che avevo da parte.


Altri studi, altre considerazioni, segnali che dovrebbero indirizzare l'uomo nella direzione opposta di ciò che succede a Malta come nel Delta del Po o come in tantissime altre parti del mondo.

Rapporto IUCN 2007: sempre più animali in via di estinzione


L'edizione 2007 della Lista Rossa delle specie minacciate di estinzione pubblicata dalla IUCN rivela l'ampiezza della crisi diffusa su tutto il pianeta, ma si può interventire. La storia di un pappagallo delle Mauritius dimostra che con mezzi ed impegno si può invertire il processo di estinzione (12/09/07).
La "Red List of Threatened Species" presentata oggi rivela un numero senza precedente di specie a rischio di estinzione. La parte relativa all'avifauna è curata da BirdLife International e riporta ben 1.221 specie di uccelli a rischio confermando il trend negativo dell'avifauna mondiale a partire dal 1988, anno della prima valutazione. Di queste ben 189 sono considerate a rischio in maniera critica , la categoria che precede l'estinzione.
Eppure vi sono esempi di come la guerra contro l'estinzione possa essere vinta: il caso più eclatante del 2007 è quello del Mauritius (Echo) Parakeet (Psittacula eques) che veniva considerato "il pappagallo più raro al mondo " con solo 10 esemplari vivi nel 1970 e che quest'anno ha fatto "carriera": da "Critically Endangered" a "Endangered".
L'esperienza ha dimostrato che solo affrontando alla radice le cause dell'estinzione si può inverirne la marcia. Nel caso del pappagallo si trattava dell'introduzione di predatori (il ratto nero), il calo nella disponibilità di frutti endemici di cui si nutriva e la perdita di luoghi adatti alla nidificazione nella canopia della foretsa che a Mauritius sta scomparendo.
Dopo molti sforzi e studi, ora i Psittacula eques nidificano quasi esclusivamente in nidi artificiali che sono stati studiati per essere a prova di ratto; in questo modo si sono risolti due dei principali problemi, garantendo la deposizione delle uova e il successivo involo dei piccoli, protetti dagli attacchi dei predatori. Questo è già il terzo successo di questo tipo fatto registrare nell'isola: Nel 2000, la Colomba rosata (Nesoenas mayeri), era stato promosso ed ora conta 400 esemplari (ne aveva 9 prima dell'intervento). Il Gheppio di Mauritius (Falco punctatus) è invece rimontato da quattro esemplari nel 1974 a circa 1.000 indidui nel 2007.
"Come per tutte le altre specie che abbiamo recuperato, anche per il Psittacula eques è stato necessario un grande lavoro per identificare con esattezza le cause del declino" ha spiegato Stuart Butchart di BirdLife "quindi sono servite le risorse finanziarie, la disponibilità di persone competenti e dedicate e il coinvolgimento della popolazione per portare a termine l'operazione con successo ".


Ed ecco invece, quanto ancora ci si possa aspettare dalla natura e dalla sua biodiversità.


In tempi di emergenza estinzione e animali protetti l'Africa regala una buona notizia agli amanti della natura. E' lo stiphrornis pyrrholaemus, una nuova specie di uccelli scoperta nel Gabon dagli scienziati dell'Istituto statunitense Smithsonian. Completamente sconosciuto alla comunità scientifica, questo minuscolo esemplare nella foto pesa solo 18 grammi e si distingue per il collo e petto arancio, pancia gialla e schiena verde, con strisce nere sulla testa e un punto bianco davanti a ciascun occhio. Osservato per la prima volta nel 2001 nel corso di una spedizione nel Gabon sudoccidentale, si pensava fosse il piccolo di un'altra specie nota. Rientrato nel 2003 a Washington, l'ornitologo Brian Schmidt del Museo nazionale di storia naturale Smithsonian, non ha trovato invece riscontri su questa specie. Per essere sicuri della scoperta, gli scienziati dell'istituto hanno confrontato il Dna della nuova specie con altre quattro simili. Il risultato ha dimostrato che questi tipi di volatili sono decisamente separati e distinti dagli altri. Con la new entry, il totale delle specie conosciute di uccelli in Gabon sale a 753.

Foto 1: Psittacula eques
Foto 2: Stiphrornis pyrrholaemus
Notizie tratte da: Tutelafauna.it, la Repubblica.it.

Vigliaccherie venatorie

Malta : denunciato un massacro di uccelli

Ancora una denuncia da parte del Comitato contro il massacro degli uccelli (Cabs) che ha documentato l'uccisione da parte di cacciatori maltesi di una rarissima cicogna nera (26/09/08)
«Questo e' inaccettabile ed il governo deve intervenire subito contro questo massacro irresponsabile» ha detto un portavoce del Cabs che ha filmato l'accaduto e consegnato il video alla polizia per ulteriori indagini sui responsabili.
La settimana scorsa il Cabs ha chiesto al governo della Valletta di chiudere «subito la stagione di caccia sull'isola di Malta». Il Cabs - organizazzione di ornitologi volontari europei - e' presente nell'isola con 24 osservatori per la stagione di caccia aperta dall’1 settembre. In un comunicato, il Comitato afferma che, secondo una stima fatta dai loro esperti, «piu' di cento uccelli protetti sono stati massacrati».


In video un falco pecchialo - Honey Buzzard - (Pernis apivorus) ucciso dai prodi cacciatori maltesi.

Gli ornitologi puntano il dito contro la caccia condotta in «modo indiscriminato e illegale». L'anno scorso la stagione di caccia a Malta e' stata chiusa in anticipo per ordine del governo, su pressione dall'esecutivo Ue dopo una serie di denunce di caccia indiscriminata di specie protette.
Vicino a Rabat i volontari del CABS hanno assistito all’abbattimento di due falchi di palude (Circus aeruginosus) e hanno filmato il cacciatori che ne andavano a recuperare i cadaveri. Poco prima a Blue Grotto un gheppio (Falco tinnunculus) era stato letteralmente disintegrato da sei fucilate consecutive davanti agli occhi degli ornitologi. Alle 23:00 un gruppo di cacciatori ha aperto il fuoco contro un roost di falchi, cercandone poi i corpi con delle torce.
A Buskett Gardens, la piu’ importante area di sosta dell’isola, sono stati contati 500 pecchiaioli, 200 falchi di palude e 90 lodolai (Falco subbuteo) e dozzine di altri rapaci, tra cui falchi pescatori, gheppi e 31 Grillai (Falco naumanni). Solo grazie al dispiegamento di una massiccia forza di Polizia e dei volontari i cacciatori si sono tenuti alla larga dal luogo, ma si sono rifatti altrove.
Il mattino successivo, alle 5:30, ai confini di una riserva di caccia vicino a Mizieb, una quarantina di cacciatori ha aperto il fuoco contro uno stormo di falchi di palude. I volontari hanno contato 150 spari e almeno 6 uccelli cadere al suolo. Altri 15 sono stati feriti ma hanno continuato a volare.
Un altro team di volontari in azione nel sud dell’isola, a Fiddien Reservoir, e’ stato testimone del quasi completo massacro di uno stormo di venti falchi di palude ad opera di cacciatori. Due pecchiaioli feriti da fucilate sono stati consegnati al centro di riabilitazione dello International Animal Rescue ma le loro speranze di sopravvivenza sono minime.
"Gli elementi raccolti direttamente sul campo ci convincono che le affermazioni dell’associazione dei cacciatori maltesi FKNK che chi spara agli uccelli protetti rappresenta solo una minoranza di pecore nere sono parole vuote e senza senso» ha dichiarato il dirigente del CABS Alexander Heyd. «La maggior parte dei cacciatori prende parte a queste carneficine ed e’ necessario che il Governo maltese intervenga chiudendo immediatamente la caccia per consentire un passaggio sicuro ai migratori sui cieli dell’isola che rappresenta un punto di sosta fondamentale nel Mediterraneo.»

Tratto da:tutelafauna.it

giovedì 25 settembre 2008

La fiera delle parole


A Rovigo dal 9 al 12 ottobre
Forte della risposta di un pubblico entusiasta e numeroso, che con oltre 20.000 presenze ha decretato il successo di una manifestazione nata in sordina, l´associazione culturale Cuore di Carta ripropone "La fiera delle parole", un festival animato dai più autorevoli nomi della letteratura e del giornalismo, del cinema e del fumetto, tutti rigorosamente italiani. Insieme celebreranno la profonda importanza della parola: ciò che usiamo quotidianamente per comunicare, apprendere, informare, ricordare, amare: la finestra aperta della nostra anima.
La seconda edizione della Fiera delle Parole propone due anteprime che animeranno la città sabato 4 e domenica 5 ottobre. Paolo Giordano presenterà La Solitudine dei numeri primi con Mattia Signorini, mentre Vanessa Gravina, Edoardo Siravo e il musicista Pape Gurioli metteranno in scena il recital Ti parlo una canzone.
Venerdì 10 ottobre La Fiera delle Parole ricorda Aldo Moro attraverso il libro Doveva morire di Sandro Provvisionato e Ferdinando Imposimato, e Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con le parole di Giuseppe Ayala che presenterà il libro Chi ha paura muore ogni giorno insieme a Sandra Bonsanti.
Sui temi di attualità, Claudio Sabelli Fioretti intervisterà Marco Travaglio e Gherardo Colombo presenterà il libro “ Sulle Regole” con Claudio Bisio.
Tra Sabato 11 e Domenica 12, oltre ai momenti musicali a cura del Conservatorio di Rovigo, tanti altri temi interessanti con Gian Antonio Stella, Oliviero Beha, Flavio Oreglio, Giorgio Lauro, il reading di Giulio Casale e di Andrea de Carlo accompagnato alle tablas da Arup Kanti Das. Poi gli spettacoli A.. memoria di Massimo Wertmüller e La guerra di Giovanni con Edoardo Pittalis, Gualtiero Bertelli e La Compagnia delle Acque e ancora letteratura con Giancarlo Marinelli, Chiara Gamberale, Gian Antonio Cibotto, Pulsatilla.
Tra un incontro e uno spettacolo, i visitatori della Fiera della Parole potranno gustare al buffet curato dall’Istituto Alberghiero di Adria le specialità tipiche polesane e del Delta del Po.
Altre notizie su lafieradelleparole.it

martedì 23 settembre 2008

La vale.


In te la vale dispersa le gera
le case. Risare par tuto, par tuto fin al mare.

Casoni de cana e de paja
col can sula porta che baja
e tera par tera.

Porte senza meale
Dove almanco la sposa se possa
sentare alla sera,
meale rosso de piera,
rosso come le speranse
de la sposa novela.

Roba da siori un meale ben fato,
‘na casa coi copi,
coi muri,
coi veri, coi scuri.
Roba da siori.


La vale: anze, bisati,
el specio de l’acqua che ‘l pare
nà roba fin morta.
Ma cosa xe che importa
‘sta miseria
che quando el sole se colga
par che se impissa un pajaro?

Livio Rizzi

Da poesie a cura di Giuseppe Marchiori, Rebellato Padova 1969

giovedì 18 settembre 2008

GUSTO POLESINE ... VI DA' APPUNTAMENTO AD ADRIA



Vi aspetto domenica pomeriggio alle ore 16,00 in piazza Bocchi ad Adria (Delta del Po - Rovigo) presso lo stand della Provincia di Rovigo e partire per una rilassante pedalata lungo le rive verdeggianti del Canal Bianco e del Canale Mussolini fino a raggiungere l’Amolara, per la visita guidata al Septem Mària Museum.

Dopo fettemo un salame, bevemo un bicchiere in compagnia, femo do ciacole e tornemo in Adria. Il salame, el pan biscotto e anche le bici le porto io, qualcuno porti il vino.

Durata complessiva del tour ore 1 e 30’. Lunghezza percorso: 12 km, il tour è gratuito.


Visite guidate a cura delle Associazioni di Guide turistiche e naturalistico-ambientali, vi guida il sottoscritto.

Si consiglia la prenotazione presso I.A.T. Rovigo - Informazione e Accoglienza Turistica Cell. 329 8328671

Altre notizie le trovi a questo indirizzo web: gustopolesine.it

lunedì 15 settembre 2008

Rapporto settimanale.

Sabato sera festa di compleanno alla mia cognatina, rossa di capelli con un grande cuore, una bella festa coronata dalla sua ottima cucina, grazie zia Dani. Durante la cena, il mio altrettanto caro cognato, direi un fratello, ha perso inutilmente il suo tempo tentando di spiegare le basi della socialdemocrazia all’acquisito nipote forzaitaliota. In loro assenza, io ne aprofittavo per degustare i migliori vini della cantina fraterna riflettendo e commentando la scelta matrimoniale dell'amata prima nipote, figlia di quell'altro fratello . Nel frattempo il suocero di mio fratello ( si siamo in tanti, 3m + 1 f + nipoti, morosi mamme, suoceri, cognati, cognate, ecc...) dichiarava la sua definitiva cessata attività venatoria, ma stamattina alle cinque e mezzo con vento e piova era già a baonare tra le campagne di Piantamelon per bracconare qualche fagiano rincoglionito o qualche lepre appena liberata dalla gabbia.
In settimana sono ritornato con gli amici dell’ Associazione Ornitologica dell’Emilia Romagna (As.O.ER.) a censire l’avifauna dello Scannone di Goro che riserva sempre forti emozioni con spettacoli avifaunistici e ambientali unici nel genere, con migliaia di limicoli di ogni specie. In foto un esemplare di Piovanello pancianera (Calidris alpina) uno tra i più piccoli dei limicoli dello scannone, che ci ha stranamente seguito per tutta la mattina facendosi fotografare in tutte le pose.



Il maltempo del fine settimana ha fatto saltare i programmi in cui ero occupato, per cui libero da impegni ne ho approfittato per andare a spinazzare i 1300 fenicotteri attualmente presenti in valle Pozzantini ( Rosolina – RO) e leggere una trentina di anelli che consentono di decifrare l’origine degli esemplari. Ci sono delle chicche che arrivano dalla Spagna, altri dalla Francia e dall’Algeria, una caccia molto rilassante. In foto due fenicotteri di valle Pozzantini, uno con anello blu (ILCA) nato in Italia e uno con anello giallo (DZXC) nato in Francia.



Ma chicca delle chicche è il titolo di un articolo di ieri apparso sul mitico “ Il Gazzettino”: Una "Bontà fra due fiumi" con i mielicoltori del Delta. La chicca è la parola mielicoltori e cioè i coltivatori o allevatori di miele, noto alimento che solo le api riescono a produrre. Per il cronista del Gazzettino, però anche qualche abitante del Delta è riuscito tramite semina o allevamento o con misteriose alchimie a produrre quello che le api hanno imparato a fare in migliaia di anni di evoluzione. Un tempo si chiamavano apicoltori. Dopo aver letto ciò, non mi posso neanche più stupire se nelle parole crociate della Settimana Enigmistica, alla definizione di tre lettere “Abbreviazione di questo” e cioè “sto”, mia figlia scrive QST e se l’altro mio figlio nei messaggini del cellulare al posto di perché mi scrive ics-cappa-è (XKE’), il linguaggio italiano sta cambiando e l’analfabetismo è decisamente in crescita.
Nota bene: nel testo sono inserite parole in dialetto, altre che non si trovano nel vocabolario, ma questo è il mio blog dove ci scrivo quello che mi pare, non è in vendita e tanto meno consultabile nei locali pubblici, io non sono un giornalista e non sono pagato per le minchiate che scrivo e ancor più non scrivo sui giornali con la pretesa di fare informazione. D'altronde, però, se non ci fossero i giornali con titoli così infiammabili con che cosa accenderei la stufa in inverno?

lunedì 8 settembre 2008

Notizie da Euroworld.


Io la definii una grande, gigantesca, strepitosa cazzata, e ne sono ancora convinto, sotto sotto sentivo puzza di marcio, anzi di putrefatto, roba da vomito.
Ecco cosa leggo nella premessa del dossier di Legambiente "Mare Monstrum 2008".

Un tedesco di nome Jurgen Kahl, un italo svizzero di nome Rosario Musumeci e un
israeliano di nome David Appel (non è un barzelletta ndr), chi sono e cos’hanno in comune questi tre signori?
Sono tre uomini d’affari che condividono casualmente la stessa idea, una di quelle idee meravigliose che ti cambiano la vita e, nel loro caso, potrebbero cambiarla a migliaia e migliaia di persone, a un’intera regione, forse addirittura a una nazione o a più nazioni.
Tutti e tre questi signori hanno in mente di fondare una nuova città e tutti e tre hanno scelto, guarda il caso!, l’Italia per dare vita al loro progetto. Nei primi due progetti, quello del tedesco e dell’italo-svizzero, l’idea è quella di costruire enormi parchi tematici, “i più grandi d’Europa”, con il vecchio continente a fare da tema portante; nel terzo caso invece la città che dovrà sorgere su 1200 ettari alla foce del Neto, vicino Crotone, avrà le sembianze di una megalopoli del futuro, con tanto di metropolitana di superficie ed edifici dallo skyline futuribile. Ma l’Europa c’entra qualcosa anche con l’idea di Mr. Appel, se no perché quel nome? … Europaradiso… Mr. Kahl alla sua città ha dato un nome altrettanto pretenzioso: Euroworld sorgerà su 124 kmq nel Delta del Po, del resto tutte le grandi città hanno bisogno di un fiume su cui sorgere, e sarà inaugurata il 31 marzo 2013, che deve essere un periodo di grandi fondazioni. Più o meno in quei giorni infatti dovrebbe essere sistemata la prima pietra della nuova centrale nucleare del nostro Paese.
“Il progetto Euroworld – si legge nella frase d’esordio del sito internet – è composto da due parti legate una all’altra imprescindibilmente”. Inutile sperare che le pagine seguenti svelino il mistero sulla natura di queste due parti, quali siano non è dato sapere, anche se una certa idea ce la siamo fatta… A leggere oltre si alterna una sana modestia e un pragmatico realismo: “il progetto Euroworld probabilmente diventerà il più grande progetto edilizio dell’UE”, è un impresa “unica nel suo genere a livello mondiale”, ed ancora un passaggio che prova a ridimensionare e a tranquillizzare i lettori affermando che “il progetto complessivo dell’Euroworld Park si differenzia dai parchi tematici tradizionali grazie all’assenza di manie di gigantismo”. Euroworld vuole semplicemente riprodurre l’intero vecchio continente, dall’Islanda alla Sicilia, su oltre dodicimila ettari, con l’inevitabile Torre Eiffel, la porta di Brandeburgo, i pub irlandesi, l’Acropoli e il Big Ben, le saune finlandesi, i caffè viennesi, ma senza manie di grandezza.
Gli stessi monumenti, qualcuno più qualcuno meno, dovrebbero sorgere anche nella
piana di Regalbuto, nella cittadina ideata da Mr. Musumeci. Anche qui verrà costruito un piccolo Colosseo, una piazza San Marco, un Campidoglio, una Torre Eiffel e un palazzo dei Normanni, come quello di Palermo sede dell’assemblea regionale siciliana. Sarà per via delle dimensioni, appena 240 ettari, ma il progetto di Mr. Musumeci sembra, dei tre, quello messo meglio, con un’inaugurazione già alle spalle (ma in questi casi una sola inaugurazione non basta mai) con tanto di Ministro (Chiti), viceministro (Capodicasa) e vertici della Regione Sicilia (Cuffaro e Miccichè).
La città di Mr. Appel, che pure non aveva le grandi estensioni di quella di Mr. Kahl, ma neppure il piccolo profilo di quella siciliana, si direbbe una pratica ormai archiviata (ma come per le inaugurazioni, una sola archiviazione spesso non è sufficiente). 60.000 posti letto su 1200 ettari non sono riusciti a convincere la maggioranza degli amministratori della Regione Calabria che, dopo un lungo tira e molla, hanno ringraziato e salutato, per il momento, l’affarista israeliano sul quale pesa l’accusa di corruzione da parte della magistratura israeliana. La fedina penale non proprio limpida di Mr. Kahl ha bloccato per ora anche la nascita di Euroworld: l’affarista tedesco risulta essere stato condannato a 14 mesi per appropriazione indebita, procacciamento sleale di affari, speculazione cattiva amministrazione. Vedremo nei prossimi anni come andranno a finire le tre cittadine, se la seconda parte della quale si parlava sul sito di Euroworld, quella “imprescindibilmente” legata alla prima,altro non è se non una parte volutamente nascosta, non scritta appunto, che rimanda magari ad affari più o meno leciti, al lato meno nobile e più oscuro delle vicende. Sono queste le storie che si imparano leggendo le pagine di Mare Monstrum, storie di grandi e piccole furbizie, di furboni e furbetti che consumano i propri affari ai danni dell'ambiente.
....

sabato 6 settembre 2008

Ancora osei: l’airone rosso.


Nove sono gli aironi che frequentano il Delta del Po. Tre sono stanziali, presenti cioè tutto l’anno e pertanto anche nidificanti, questi sono: l’airone cenerino (ardea cineraea), la garzetta (egretta garzetta) e l’airone guardabuoi /(Bubulcus ibis). Uno è principalmente svernante ma si può osservare anche in primavera - estate come nidificante ed è l’airone bianco maggiore (Egretta alba).
Seguono le altre cinque specie composte da specie nidificanti e parzialmente svernanti quali il mimetico tarabuso (Botaurus stellari) e la nitticora ((Nycticorax nycticorax) ed esclusivamente nidificanti e raramente svernanti quali il tarabusino (Ixobrychus minutus) la sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides) e l’airone rosso (Ardea purpurea).


L’airone rosso nidifica nel Delta del Po nel folto dei canneti più estesi dei principali bonelli quali quelli del Bacucco, di Scirocco e in quelli di Busa Bastimento e Po di Maistra, oltre che nella palude Boccavecchia ai margini di Valle Morosina. Come gli altri aironi si nutre di bisce, topi, anfibi, grossi coleotteri acquatici, molluschi e gasteropodi e altri animali odiati dal genere umano.
E’ uno dei miei aironi preferiti, per la sua stagionalità e per i suoi colori, mi piace.
Tutto ciò per incollare nel mio diario elettronico questa bellissima foto che oltre alla qualità e particolarità lo ritrae in tutti i colori di penne e di piume e anche di zampe.

Foto estratta dal forum di Natura Mediterraneo gentilmente offerta da Andrea Cormassi di Pisa. Grazie Andrea.

venerdì 5 settembre 2008

Avifauna del Delta del Po


Il canareccione (Acrocephalus arundinaceus) è un passeriforme della famiglia delle silvidi, dalla punta del becco alla punta della coda misura circa 19 cm, ha una apertura alare di 28 - 29 centimetri, maschi e femmine pesano dai 25 a 37 grammi. Si riproduce nell'Europa continentale fino alla Svezia e alla Danimarca, ma non in Gran Bretagna. Si trova anche in Asia. Vive nei canneti sulle rive dei fiumi, dei laghi e delle paludi, si nutre prevalentemente di insetti e piccoli invertebrati che trova sugli alberi, nei cespugli e tra le canne.
Il nido, che viene ancorato nel caneto, è costruito con canne e foderato con radici, fiori ed erba, in agosto - settembre migra nell'Africa sub-sahariana, e ritorna verso nord in aprile – maggio.



Tante di queste notizie sono state raccolte nei secoli da validi, preparati e appassionati ricercatori che dopo il 1758, anno in cui Linneo ordinò e classifico centinaia di specie vegetali e animali, hanno continuato e continuano a raccogliere dati su questa e altre specie.
Dalla stazione di inanellamento dell’Oasi di Cà Mello i miei amici Simone tenan, referente scientifico e Marco Basso, responsabile con Simone delle attività sul campo, danno notizia di un cannareccione catturato e inanellato a Cà Mello nell'agosto del 2002 (già allora adulto) ripreso nel luglio di quest'anno sempre a Ca' Mello.
“L'età minima dell'individuo - comunica Simone - è quindi pari a poco più di 7 anni !! Non male visto che il record di longevità secondo il report dell'Euring è di 10 anni di un individuo inanellato in Germania.” “ Purtroppo – continua Simone - con il mese di agosto termina, a tempo indeterminato, l'attività di inanellamento presso l'Oasi di Ca' Mello. La fine dei finanziamenti impongono l'interruzione dei monitoraggi standardizzati che procedevano da 5 anni, e dell'attività di inanellamento finalizzata a vari progetti di ricerca iniziata ben 11 anni fa dalla quale deriveranno alcuni articoli su riviste scientifiche internazionali”.
Una grave perdita per la ricerca scientifica nel Delta del Po.

mercoledì 3 settembre 2008

La rivincita del cervo

Visto che sono in tema di cervi e purtroppo anche di riapertura della caccia, ho trovato, cercando notize inerenti, questo video. Il cervo purtroppo come tanti altri animali è specie cacciabile, in questo video si prende una bella rivincita, non mi sembra che il tizio sia armato di macchina fotografica. A tutti i cacciatori: attenti ai cervi ma soprattutto attenti a non diventare cervi, il conte Uguccione è sempre in agguato!