giovedì 30 dicembre 2010

Codibugnolo testa bianca nel Delta del Po


Il codibugnolo (Aegithalos caudatus) è un piccolo batuffolo di piume e penne con una lunga coda quasi il doppio del corpo, pesa circa 10 grammi. E’ un mangiatore di insetti e ama principalmente i boschi, di varia natura, costruisce un nido molto particolare, praticamente una palla con un buco di entrata, nel Delta del Po è nidificante e svernante (non migra).

Dai primi di novembre si sta assistendo in Italia e in altri paesi d’Europa (Olanda, Francia, Svizzera) di quella che viene chiamata “invasione” di codibugnoli nordici, una sottospecie del codibugnolo europeo definito Aegithalos caudatus caudatus. Essendo la classificazione ancora in atto da parte degli ornitologi italiani in quanto anche in Italia abbiamo una sottospecie di codibugnoli a testa bianca si è scelto di non classificarli come aegithalos caudatus caudatus e cioè codibugnolo nordico ma semplicemente come sottospecie di caudatus a testa bianca.


In questo ultimo mese in Nord Italia e in Veneto è stato già avvistato in diverse località, poteva mancare il Delta del Po ?
E’ di ieri mercoledì 29 dicembre 2010 l’avvistamento da parte mia, in compagnia di altri due carissimi amici (Isabella Finotti e Eddi Boschetti), presso l’oasi di Cà Mello di due codibugnoli a testa bianca misto a un gruppo di altri sette codibugnoli che a questo punto chiameremo “nostrani”.

Rapido e preciso lo scatto di Eddi che intrappola nella fotocamera l’immagine di questi bellissimi batuffoli a testa bianca.


Foto 1 codibugnolo "nostrano" (foto tratta dal WEB)
Foto 2 codibugnolo "nordico" ssp. caudatus testa bianca (foto Eddi Boschetti)

venerdì 24 dicembre 2010

Bone feste !

Semplicemente, a tutti, buone feste con l'augurio che l'anno nuovo porti qualcosa di meglio.



con affetto

Nicola.

giovedì 18 novembre 2010

Signor Scotti ... complimenti!


Traffico illecito di rifiuti
Sequestrato l'impianto della Riso Scotti Energia.
Doveva produrre energia pulita, invece smaltiva rifiuti non consentiti. La centrale a biomasse Riso Scotti Energia di Pavia è stata messa sotto sequestro mercoledì mattina.
La Riso Scotti Energia, società di proprietà della Riso Scotti, era destinata, in principio, allo smaltimento, attraverso una centrale a biomasse, della lolla del riso, un sottoprodotto della lavorazione industriale impiegato come ottimo combustibile. In seguito, grazie a un’evoluzione della normativa, l’impianto era autorizzato a smaltire anche rifiuti speciali non pericolosi: «Il coinceneritore – commenta Ugo Mereu, comandante regionale della Lombardia del Corpo forestale – sulla carta era un vero e proprio fiore all’occhiello, poiché serviva a smaltire uno scarto della produzione e, al contempo, a creare energia rinnovabile da reimpiegare in azienda. Purtroppo però abbiamo constatato che le cose non stavano così».
Secondo le indagini condotte dal Corpo forestale, nell’impianto, insieme alla lolla, si bruciavano anche rifiuti di varia natura (tra cui legno, plastiche, imballaggi e fanghi di depurazione di acque reflue) con concentrazioni di inquinanti (soprattutto metalli pesanti) superiori ai limiti consentiti dalla legge. Un traffico di 40.000 tonnellate di rifiuti urbani e industriali non regolarmente trattati, provenienti da impianti di smaltimento in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Toscana e Puglia. Tutto ciò era possibile grazie ai falsi certificati rilasciati da laboratori di analisi chimiche compiacenti, per un giro d’affari che, secondo le prime stime, si aggira intorno ai 30 milioni di euro, grazie anche agli incentivi statali che questo genere di impianti riceve: «Il guadagno illecito principale proviene, oltre che dallo smaltimento dei rifiuti, dalla vendita di energia rinnovabile, per la quale sono previsti incentivi statali», conferma Paolo Moizi, comandante provinciale del Corpo forestale di Pavia. L’azienda, avrebbe venduto la propria energia (in realtà non pulita) a un prezzo elevato, perché incentivato, alla rete nazionale: «Inoltre – prosegue Moizi – nell’impianto era stato installato un secondo generatore, che ufficialmente sarebbe dovuto servire in caso di malfunzionamento del primo, ma che in realtà produceva ugualmente energia». La lolla miscelata con scarti industriali, inoltre, veniva anche venduta, senza alcuna autorizzazione, per la produzione di lettiere per animali, in particolare pollame e suini, e per la produzione di pannelli di legno.

Dario Scotti, a caldo, ha evitato ogni commento. Lo definiscono stupito, preoccupato per il destino dei suoi operai e convinto – nel caso siano provate le accuse che riguardano anche alcuni suoi collaboratori – di essere stato pugnalato alle spalle. Al punto da dirsi pronto a costituirsi parte civile per difendere gli interessi di uno dei marchi più famosi del mercato alimentare nazionale ed estero.

La stagione delle piene

Momenti di Delta,
La piena appena passata. Una prossima è in arrivo.


Un metro e venti sotto i pioppi.



Panoramica del Pò di Venezia a Cà Zen.




6 Novembre 2010

Segui la piena in tempo reale.

lunedì 27 settembre 2010

Delta d'autunno


Saluti da Cà Vendramin




Giochi di colore in post scatto, sembra una cartolina degli anni ’70, sono le risaie di Cà Vendramin.

Il profumo della terra.



Il paesaggio muta di giorno in giorno. Nuovi orizzonti dimenticati riappaiono dopo la trebbiatura del mais. Gli aratri aprono la terra da dove ne esce un profumo che mi piace sentire, il profumo della terra.

Gialli tapinambur.



Lungo i fossi, all'improvviso una macchia gialla, sono i tapinambur, ultima nota di colore lasciataci dall’estate.

Poi il mare.



Mare d'autunno, sul litorale di Caleri nessuna presenza umana, dopo la pioggia la giornata si rasserena, anche il mare si rilassa.

Ph. Nicola Donà

martedì 7 settembre 2010

Vivere sani nel Delta del Po

POLICHIMICA BENVENUTI




Venerdì 20 novembre 2009 fonte: La voce

Per Bottrighe
la priorità che ci siamo dati, oltre
alla sistemazione della rete idrica, è la
sistemazione dell’area ex polichimica
che appare oggi come una discarica a
cielo aperto e che rappresenta per il
paese una vera e propria emergenza;
pertanto su questa emergenza produrremo
il massimo sforzo”


PORTE APERTE ALLA VISITAZIONE DEL SITO



Venerdì 26 marzo 2010 fonte La Voce

Per quanto riguarda Bottrighe,
in ogni caso, assieme al vicesindaco
D’Angelo, assessore
all’ambiente, stiamo
valutando le diverse soluzioni
per bonificare l’area dimessa
della Polichimica,
che attualmente riversa in
uno stato pietoso di degrado,
paragonabile a una vera
e propria discarica.


Lunedì 6 settembre 2010 a mia futura memoria.

La gigantesca montagna di nylon è sempre li, i cancelli sono aperti, all'interno nessuna anima viva, certi cadaveri non hanno bisogno di sorveglianza. Il sole, la pioggia e il gelo piano piano stanno disintegrando la montagna , il vento funge da pusher e distribuisce ad ognuno di noi la giusta dose di polvere invisibile, prodotto della disintegrazione plastica. Le chiamano "polveri sottili", qualcuno dice che non fa bene respirarle continuamente, altri che prima erano sempre tristi dicono invece che adesso da quando respirano le polveri sotiili, sono felici ed euforici per tutto l giorno, mah? si vede che ad ognuno fa un effetto diverso, ma teniamo botta tra qualche secolo il cumulo sparirà, aspirato dalle narici nostre e delle generzioni future.



... emergenza.... massimo sforzo.... bonifica .... scelta delle soluzioni .... pietoso degrado ..... vera e propria discarica ... discarica a cielo aperto ... culo di gomma ... Bottrighe ...le testine di vitello ...Polichimica ... la Bettina scaraccio...in ogni caso ... Beppe chen e i fjoi da Cavarzere ... sistemazione dell'area .... priorità...

mercoledì 1 settembre 2010

Meravigliose creature


Tra le tante meravigliose creature che popolano la terra, posto, in questo mio diario elettronico le foto di quel gran cacciatore che è Michele Mendi, altre foto nel suo sito.

Si tratta di grandule (Pterocles alchata), le foto dicono tutto, nel Paleartico Occidentale vivono in Spagna e Turchia. Bellissime, e bravo Michele.



Clicca sulle foto per ingrandire.

lunedì 30 agosto 2010

Festival dei gufi 2010

A gentile richiesta dell'amico Marco Mastrorilli ecco il suo "Festival dei gufi 2010"



Altre info su festivaldeigufi.it

domenica 22 agosto 2010

Pedalata dei sapori

Domenica 5 settembre ad Adria
Escursione in bicicletta con degustazioni.



Pedalata nei dintorni della città fino a raggiungere il Po di Venezia, immersi nella campagna adriese abbinando la bellezza del paesaggio ai prodotti dei cortili e della terra.

Si parte dal centro di Adria con gruppi di 20 – 25 partecipanti a intervalli di circa un’ora, accompagnati da una guida naturalistica-ambientale.
Le tappe sono 4: antipasto, primo, secondo e dolce.

Ritrovo mezz’ora prima della partenza.
Partenze ore: 10:00 – 11:00 – 12:00 – 13:00.
Prezzo: € 25,00 a persona
Bambini fino a 4 anni gratuito, da 4 a 12 anni € 15.00
Possibilità noleggio biciclette in loco € 10.00

Solo su prenotazione
(entro il 3 settembre)

Telefono 0426 662304 mail: info@aqua-deltadelpo.com

domenica 15 agosto 2010

Della serie: "Caccia il cacciatore"


Vendetta, tremenda vendetta.

A breve, purtroppo, inizierà la stagione di caccia, scarica il tuo manuale di autodifesa da www.cacciailcacciatore.org

venerdì 13 agosto 2010

L'ENEL deve dare energia agevolata.


NON è il semplice legame di stretta parantela, e cioè essere figli di una stessa madre, che mi porta a registrare in questo mio diario elettronico, la lettera che Luca, mio fratello, ha inviato e visto pubblicato sui vari giornali locali. E' semplicemente perchè sono pienamente d'accordo con lui. Aggiungo, e vorrei così far caprire e ricordare ad altri, che l''etichetta di poveri alluvionati è un primo "scotto" che pagammo nel '51, quando si preferì (con decisioni politiche) allagare il povero Polesine piuttosto che il ferrarese in via di industrializzazione. Successivamente tra gli anni '50 e '60, nel Delta del Po, centinaia di famiglie persero case e terreni per via dell'abbassamento del terreno causato dalle estrazioni metanifere, anche questi come i precedenti alluvionati non furono mai risarciti. Arriva poi nel 1970 fino a giorni nostri la Centrale Termoelettrica di Polesine Camerini che ha dato il poco sviluppo in causa, regalandoci però un bel pò di tumori, oltre che deturpare un paesaggio comune unico e straordinario. Nel frattempo, dal 2005, indisturbati inizaino a trapanare gli scanni del Delta e zone del Basso e Medio Polesine per tirare sotto terra un tubo per il gas dal mare, al largo di Porto Levante, fino a Finale Emilia, leggesi Rigassificatore. A dire il vero con quest'ultimo qualche comune più scaltro degli altri per lo "scotto" è riuscito a farne venire fuori qualcosa, poche migliaia di euro ... nà mancia giusto per il disturbo.
Segue lettera, la foto l'ho rubata dal blog gestito da un certo Erre.

“Chiediamo che chi ha responsabilità politiche, istituzionali o economiche e chi ha a cuore il bene di questa nostra società non ci renda invisibili, chiediamo che la politica diventi qualcosa di più alto e nobile, che si prenda cura delle Donne e degli uomini di questa
terra dormiente, rilanciando un’idea viva di futuro.” ( tratto da una lettera scritta dai lavoratori del presidio Grimeca).

C’è, la soluzione per risolvere il problema dei lavoratori della Grimeca e degli altri lavoratori Polesani c’è, ed è chiara e lampante, davanti agli occhi di tutti, basta guardare verso est, nella direzione da dove nasce il sole..….

Per anni il Polesine ha pagato un grosso tributo, in termini di salute dei Cittadini ed inquinamento ambientale, per produrre quell’energia elettrica che opportunamente sfruttata ha, economicamente, fatto crescere le altre regioni del nord, quindici milioni di kwh produceva annualmente il Polesine utilizzandone per il proprio fabbisogno poco meno di un milione di kwh. Ci siamo per anni accontentati delle briciole elargite dall’enel; è giunto il momento di riscuotere il giusto pagamento per quel sacrificio….
Ora vogliono riconvertire la centrale termoelettrica di Polesine Camerini, vogliono riconvertirla per farla funzionare a carbone, la nostra opportunità per rilanciare l’economia Polesana ed avere un futuro certo non sta nei lavori di riconversione, che dureranno pochi anni e daranno poco lavoro agli operai del territorio, la nostra opportunità non sta nei trenta o forse cinquanta milioni di euro che l’enel elargirà alla Provincia come indennizzo, la nostra opportunità sta nel chiedere all’enel, con gran forza, ENERGIA ELETTRICA A BASSO COSTO per le aziende che vengono ad investire nel nostro territorio, a creare nuove fabbriche, a rilevare quelle in crisi al fine di creare posti di lavoro dignitosi e compatibili con l’ambiente, per noi, per i nostri fratelli più giovani, per i nostri figli ed i nostri nipoti, per il nostro futuro e per la crescita del polesine!
Spetta a voi dunque, che governate questo territorio, riunire tutti i soggetti politici, sociali ed economici in un unico grande progetto, da tutti condiviso, per rendere concreto un piano industriale, in tempi brevi, per uscire dalla crisi economica che ha colpito duramente il nostro territorio.
Abbiate il coraggio di osare, di rompere schemi prefissati, abbiate il coraggio di fare quella politica più “alta e nobile” che i lavoratori e gli abitanti vi chiedono, scrollatevi d’ addosso l’etichetta di alluvionati, sono passati ormai sessant’anni….
a firma di Luca Donà

venerdì 2 luglio 2010

Scorci di Delta.

Un continuo susseguirsi di cambi di colore.


Una surreale piena di tarda primavera colora l'acqua di fango, sullo sfondo canneti verdi, dietro arriva un temporale.


Oro la paglia del grano, smeraldo il verde del mais, cielo azzurro velato, colori comuni e frequenti adesso, presto cambieranno.


Nel Bosco della Mesola i cervi se ne stanno all'ombra e ci scrutano, curiosi, mentre passiamo.
Attimi di Natura nel Delta del Po.
ph. Nicola Donà

mercoledì 30 giugno 2010

Marciana, un Comune amico delle rondini.

Il Comune di Marciana, all'isola d'Elba, sarà il primo ad avere un regolamento urbanistico che punta a favorire la nidificazione di rondini e rondoni (28/05/10).



«Una delibera di un Comune pro rondini e rondoni non è cosa di tutti i giorni - sottolinea Franca Zanichelli, la direttrice del parco nazionale dell'Arcipelago toscano - Il Comune di Marciana, il cui territorio è compreso nel Parco nazionale ha da ieri un nuovo regolamento edilizio che tende a ripristinare le vecchie tegole con i coppi aperti nella prima fila proprio per permettere l'ingresso ai rondoni che usano le cavità per riprodursi. Siamo orgogliosi come parco che il comune di Marciana abbia operato una scelta concreta a favore dell'ambiente".

"Nell'anno della biodiversità non poteva esservi segnale migliore da parte di un comune compreso nel perimetro del parco nazionale che dà un esempio positivo a tutti. Le popolazioni di rondini e balestrucci nel parco sono in discrete condizioni mentre i rondoni proprio a causa della chiusura dei loro siti riproduttivi sono in forte calo rispetto al passato. Si pensi che una coppia di questi uccelli è in grado di catturare ogni giorno 6000 insetti di cui il 90% è costituito da mosche e zanzare... Rondini e rondoni,che potremmo definire insetticidi naturali, sono fondamentali non solo per gli equilibri ecologici ma anche per la difesa della salute umana».



Il sindaco di Marciana, Anna Bulgaresi (Pdl) spiega il perché di questa bella iniziativa urbanistica: «Le trasformazioni edilizie sono la causa principale di diminuzione delle specie che da secoli nidificano in città sugli edifici dell'uomo, con questa delibera il nostro comune, forse primo in Italia, vuole dare un segnale positivo a tante altre amministrazioni affinché con poco sforzo si tutelino le nostre rondini e i nostri rondoni. Il fatto che la delibera sia stata approvata con voto bipartisan significa che operare bene per la tutela dell'ambiente fa superare pregiudizi e steccati ideologici trovando il consenso della gente».

L'iniziativa fa seguito al censimento organizzato nel 2009 dal parco e da diverse associazioni ambientaliste che ha fatto emergere il comune di Marciana come uno delle aree più amate dalle rondini e dove ancora si può trovare la rarissima rondine rossiccia.

Il principale animatore del censimento, l'ex presidente della Lipu, Francesco Mezzatesta spiega che «Il Rondone (Apus apus) è una specie che vive sempre volando (addirittura dorme in volo) e, per via delle lunghissime ali e delle zampe corte, non è in grado di posarsi a terra per raccogliere fango e costruire un nido come fanno le rondini ma quando deve nidificare cerca cavità nei muri o sotto le tegole dove penetrare e formare un abbozzo di nido cementato con saliva; poi per uscire raggiunge l'ingresso della cavità lasciandosi cadere nel vuoto senza dovere decollare da terra".



"Per questo il comune ha deliberato che nelle future ristrutturazioni i coppi dei tetti non vengano più chiusi. E' stato anche deliberato di adottare tutta una serie di misure tecniche per mantenere aperti gli accessi ai nidi di Rondine (Hirundo rustica) e per agevolare la costruzione dei nidi di Balestruccio (Delichon urbica) sotto i cornicioni tramite l'utilizzo di intonaco rugoso".



"Negli ultimi anni in tutt'Europa i rondoni sono calati enormemente (40-50% in Gran Bretagna) di numero per il fatto che i nuovi palazzi e soprattutto le ristrutturazione dei vecchi, viene praticata la chiusura di tutti i fori lungo le pareti e sui tetti . Fori a cui gli uccelli accedevano ogni anno dopo 15.000 chilometri di migrazione provenendo dai luoghi di svernamento in Africa».

Tratto da:Tutelafauna.it

Foto:
1 Rondini al nido.
2 Topino.
3 Rondoni seguono un temporale cacciando insetti che si alzano in volo.
4 Balestruccio nutre giovane al nido.

giovedì 17 giugno 2010

BatMania


Continua e imperversa la bat-mania. Stò giro a sà Scomodà anche el vescovo!
Dal mitico "Gazzettino" di oggi 16 giugno 2010.

Il vescovo prepara il nido per i pipistrelli

Un giardino degli uccelli e in questo, anche una casa per pipistrelli per combattere le zanzare.
Al Centro Le redini di Porto Viro è stato addirittura il vescovo di Chioggia Adriano Tessarollo a salire su una scala per posizionare su un albero l’oggetto dell’iniziativa del gruppo Iniziativa per l’ambiente, una batbox, ossia un nido artificiale per pipistrelli, per fare la propria parte nell’incrementare la specie di questi uccelli mammiferi voraci di zanzare e insetti.
Il giardino degli uccelli, invece, voluto dal presidente Paolo Perazzolo, ha una bacheca con in cima una mangiatoia per i volatili, dove le didascalie raffigurano e descrivono l’utilità dei nidi artificiali per dare loro un riparo e un po’ di cibo, che durante l’inverno scarseggia in natura. E sugli alberi è stato messo un nido per cinciallegra e un altro nido “aperto” per diverse specie di uccelli, frutto di un programma eseguito dalle classi quarte A e B della scuola primaria di Tiozzo, coordinato dalle insegnanti Franca Beltrame e Alice Gnan, dopo una lezione tenuta da Eddi Boschetti, responsabile del WWF di Rovigo, e il montaggio dei vari pezzi e la colorazione di nidi e mangiatoia.

mercoledì 9 giugno 2010

AIUTACI A DIFENDERLI








Operazione fraticello terza fase, la sensibilizzazione.
Non solo fraticelli ma anche fratino, avocetta, beccaccia di mare.

Queste specie percorrono migliaia di chilometri per nidificare sulle spiaggia e sulle isole lagunari e vallive del Delta del Po.
le uova e i pulcini necessitano di continue cure da parte degli adulti che li proteggono dal caldo diurno, dal freddo notturno e dai predatori.
avvicinandoci troppo ai loro nidi ben mimetizzati con la sabbia oltre a rischiare di calpestarli, induciamo gli adulti ad allontanarsi esponendo così uova e pulcini indifesi alla disidratazione e ai loro predatori naturali (gabbiano reale in particolare).
Così ogni anno centinaia di pulcini appartenenti a queste specie sempre più rare e minacciate soccombono a causa del disturbo umano.
Con pochi e semplici accorgimenti, puoi fare molto per impedire che ciò si ripeta:

1. Evita di sostare sulle isole e sui litorali dove siano presenti colonie nidificanti (te ne accorgi dalle ripetitive grida emesse dagli adulti quando ti avvicini ai loro nidi).

2. mantieni una distanza di sicurezza dalle colonie superiore ai 50 metri, distanza più che sufficente per poterli ossservare comunque a occhio nudo o con binocolo senza recare loro alcun disturbo.

3. cerca di evitare spiagge molto isolate nei mesi di giugno.

WWF, Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po e Comune di Porto Tolle hanno promoss una campagna di salvaguarda di una colonia nidificante presso un'isola sabbiosa che si trova presso la Sacca di Bottonera, non oltrepassare l'area tabellata!
Reacapiti:
Ente Parco 0426 372202
Comune di Porto Tolle 0426394411
WWF sez. di Rovigo 3498042520

Foto 1: Fraticello
Foto 2: Fratino
Foto 3: Avocetta
Foto4: Beccaccia di mare

giovedì 3 giugno 2010

Incontri con la biodiversità, il succiacapre, il fantasma degli incolti.


Si conclude
sabato 5 giugno ’10 il ciclo di “Serate Naturalistiche” promosse dall’Ente Parco Regionale del Delta del Po e organizzate da AQUA srl, il ciclo di incontri ricade nel ricco calendario di eventi promossi dal Parco per la primavera in corso.
Per celebrare l’anno della biodiversità a cui è dedicato il 2010 le “Serate naturalistiche nel Parco” si sono rivolte ad un pubblico, che non è mai mancato, attento e sensibile a queste tematiche andando a trattare durante gli incontri quelle specie animali particolarmente significative ma poco conosciute, che di fatto però fanno parte della ricca biodiversità del Delta del Po. Oltre che di conservazione nel ciclo di incontri si è parlato di anfibi con particolare riferimento al Pelobate Fosco, un piccolo rospo scavatore che si pensava estinto in Veneto e invece ben presente con una numerosa colonia riproduttiva lungo il litorale di Porto Caleri. Si è parlato poi di chirotteri meglio conosciuti come pipistrelli sottolineando in particolare la loro utilità nella lotta biologica alle zanzare dando indicazioni sulla costruzione e posizionamento delle bat box i nidi artificiali atti a favorire l’insediamento delle specie e della sua conseguente conservazione, durante questa serata con un bat detector è stato anche possibile localizzarne la presenza.
E’ stata poi la volta delle “Voci nelle notte” dedicata agli strigiformi, gufi, civette, barbagianni e altri rapaci notturni vera dannazzione se presenti, per topi e ratti. In questa serata con l’ausilio del play back che induce le specie alla vocalizzazione, i partecipanti venuti numerosi anche dalle vicine provincie, hanno potuto imparare seguiti da esperti a distinguere dal vivo le varie specie in base al loro canto.
Nell’ultimo incontro di sabato prossimo 5 giugno, si parlerà ancora di uccelli, anzi di un solo uccello, il succiacapre (Caprimulgus europaeus) un’altra autentica perla di biodiversità del Parco.



Il Succiacapre è un uccello insettivoro che si alimenta in volo catturando insetti (maggiolini, falene, zanzare e moscerini), come fanno i Chirotteri, ma la sua dieta è varia e gli insetti li può predare anche sul terreno, sulle rocce e persino sui tronchi. E' un migratore regolare ed è uno degli uccelli più strani e particolari, le abitudini notturne e il perfetto mimetismo lo rendono praticamente invisibile. Le magiche acrobazie aeree, il suo canto insistente, l’uscita improvvisa dalla boscaglia o dagli arbusti per incantarci con evoluzioni che esprimono pattern territoriali ben definiti, sono tra i più emozionanti aspetti dell’incontro con il succiacapre, il “fantasma degli incolti”.
L’inizio della serata è previsto per le 18,30 presso il Giardino Botanico Litoraneo di Porto Caleri, dopo una breve introduzione alla specie da parte di un esperto, la serata proseguirà con una passeggiata tra i sentieri del Giardino e l’adiacente pineta e con la tecnica del play back si cercherà di avvicinare la specie o di udirne il canto, l’uscita terminerà intorno alle 21.00, la partecipazione alla serata è aperta a tutti ed è libera e gratuita. Come positivamente riscontrato nelle precedenti serate l’incontro prosegue poi a tavola con cena convenzionata (a carico dei partecipanti € 20) a base di pesce in un locale della zona. Per chi desidera fermarsi a cena al fine di organizzare al meglio la serata è richiesta la prenotazione presso gli uffici di AQUA srl telefonando allo 0426 662304.

OPERAZIONE FRATICELLO


E’ partita la seconda fase dell’ OPERAZIONE FRATICELLO.

Dopo l’ordinanza emessa dal sindaco del comune di Porto Tolle che su segnalazione dei volontari del WWF ha predisposto l’ordinanza di divieto di balneazione, a partire da sabato 29 maggio sul nuovo isolotto di sabbia da poco si è creato nel Delta presso la Bocca a mare della Sacca di Bottonera a Porto Tolle (Rovigo), i volontari stessi del WWF hanno provveduto alla posa in opera delle tabelle che riportano l’ordinanza. L’operazione è avvenuta all’imbrunire di sabato 29 al calar del sole, rapida è veloce al fine di non creare disturbo alla colonia ed eventuali danni da eccessivo calore alle uova contenute nelle centinaia di nidi di fraticelli. Presenti anche molti nidi di beccaccia di mare, fratini e avocette tra cui molte coppie già con i pulcini, ora si spera nel rispetto del divieto da parte di tutti per questa che potrebbe se non lo è già la più grande colonia d’Italia di fraticelli che solo questo divieto temporaneo di balneazione può tutelare.



PERCHE’ UN DIVIETO?

Il fraticello (Sterna albifrons) è un piccolo uccello della famiglia delle sterne, in Italia è specie migratrice regolare, estivante, sverna nelle aree dell’Africa centro occidentale, per il delta del Po è una delle specie a maggior rischio di estinzione. La dieta è costituita prevalentemente da piccoli pesci che preda sia in acqua dolce che salata e salmastra, è facile vederlo fermo in aria nel classico “spirito santo” intento a ricercare in acqua le prede per poi tuffarsi a piombo per effettuare la cattura.





Nel Delta del Po
nidifica a terra in terreni sabbiosi vicino all’acqua privi di vegetazione e preferibilmente ricchi di conchiglie, luoghi che nel Delta del Po sono piuttosto frequenti ma purtroppo a volte troppo frequentati dall’uomo. Le uova deposte in piccole buche nel terreno sono di colore mimetico spesso mescolate a conchiglie, invisibili all’occhio poco esperto da cui ne deriva la prima minaccia e cioè il calpestio. Un secondo problema deriva dalla predazione delle uova e dei pulli da parte dei gabbiani, cornacchie, ratti, cani ecc. la predazione avviene nel momento in cui i fraticelli lasciano incustoditi i nidi disturbati dalla presenza umana che spesso, soprattutto nei week end, questa si prolunga per l’intera giornata. Inoltre la prolungata assenza dai nidi da parte dei genitori porta i pulcini e le uova a una prolungata eccessiva esposizione ai raggi solari che nelle giornate più calde provoca la morte degli embrioni e dei pulcini a causa dei colpi di calore subiti. Ecco il perché del divieto, ma più che un divieto è una richiesta di collaborazione e uno sforzo di volontà richiesto a tutti affinchè questa colonia di fraticelli possa tranquillamente riprodursi, va ricordato anche che il fraticello è una specie prioritaria ai sensi delle Direttive europee.
Buona fortuna caro fraticello.

venerdì 21 maggio 2010

BAT MANIA

E' scoppiata la Bat mania.
Tutti vorrebbero un pipistrello per amico, incontri, articoli sul giornale e in rete hanno fatto conoscere ai più il ruolo di sterminatore di zanzare dei chirotteri e in molti mi chiedono dove reperire o come costruire una bat box è cioè una cassetta nido atta a ospitare uno o più pipistrelli. Ecco il mio contributo.


I Chirotteri

La parola Chiroptera deriva dal greco cheir (mano) e pteron (ala). Sono mammiferi antichissimi: allattano i loro piccoli e la loro cute è ricoperta di pelo; anziché camminare e correre, volano, grazie a una speciale modificazione di mano e braccio trasformati in ala. Hanno occhi piccoli e vista limitata, il loro udito invece è molto sviluppato. Mentre volano emettono degli ultrasuoni che, rimbalzando contro gli oggetti che incontrano, provocano un'eco permettendo loro così di individuare gli ostacoli. L'ala del pipistrello è diversa da quella di un uccello, infatti è costituita da una sottile membrana simile alla pelle. Il patagio (le ossa della mano e delle dita) è costituito da un sottile strato di vasi sanguigni e filamenti elastici tra due strati di pelle. Di giorno si riposano nelle fessure dei muri, nelle cavità degli alberi e nelle grotte mentre di notte vanno a caccia di cibo.
Molte specie di Pipistrelli (soprattutto del gruppo dei microchirotteri) si nutrono di insetti ma ne esistono altre (i megachirotteri) che mangiano polline, nettare, frutta. I pipistrelli italiani predano insetti, eliminando, così, tanti insetti nocivi all'uomo. Un singolo pipistrello, ad esempio, può in una sola notte mangiare fino a 2000 zanzare.
In inverno i pipistrelli vanno in letargo in gruppo, rallentano tutte le attività corporee, incluso la frequenza respiratoria e il battito cardiaco, consumando così poca energia e sopravvivendo grazie alle riserve di grasso corporeo accumulate nella bella stagione. Con l'arrivo della primavera, cessa la fase di letargo: le femmine, dopo un certo tempo, si radunano in rifugi ove, tra giugno e luglio, danno alla luce i piccoli (in genere uno solo). Dopo poche settimane, i piccoli sanno già volare e vanno subito a caccia d'insetti.
Dunque, altro che piastrine e zampironi! Meglio costruire una bat-box casetta nido, per pipistrelli per ospitarne uno che provveda con la sua fame a far fuori le zanzare. Meglio chiarire subito che i pipistrelli non elimineranno mai definitivamente le zanzare ma che sono in grado di tenere sotto controllo la popolazione.

Progetto per costruire una bat box
Nel modello complesso è previsto lo sportello apribile sul fronte per l'ispezione interna, questo proposto è un modello semplificato.
Materiali necessari:
2 listelli di 40x4x2.5 cm.
1 listello di 48x4x2.5 cm.
1 tavola di 33x48x1.5 cm. fittamente incisa su un lato
1 tavola di 10x48x1.5 cm. fittamente incisa su un lato
1 tavola di 60x48x1.5 cm. fittamente incisa su un lato
1 tavola di 8x48x2.5 cm



Le incisioni sulle 3 tavole servono ad aiutare i pipistrelli a far presa con le unghiette sul legno: si possono fare anche solo strisciando la punta di un chiodo, o martellando uno scalpello con la punta piatta sul legno, si può ovviare anche applicando una rete a maglie piccole (mm 0,5 x 0,5 o mm 10x10) di plastica o di ferro zincato. Se si usano delle viti per esterno al posto dei chiodi la bat box avrà vita più lunga.
Altre info sul sito dell'Università degli Studi di Firenze


Indicazioni per l’installazione delle bat box


Posizionamento

Il successo delle nostre Bat Box dipenderà in larga misura da dove e da come saranno installate. E’ importante che la loro posizione possa piacere ai nuovi inquilini, ma anche che la Bat Box possa essere facilmente individuata dai pipistrelli. Quelle situate in luoghi freschi sono preferite dai maschi, mentre quelle calde (meglio se esposte a SW) sono preferite dalle colonie di femmine adulte. Comunque le Bat Box devono essere poste ad almeno 4 m di altezza perché i pipistrelli le ritengano più sicure dall'attacco dei predatori. Meglio se sono vicine a degli alberi, purché questi non impediscano ai pipistrelli un facile ingresso in volo, o sugli alberi stessi, purché i rami e le fronde non le coprano impedendone anche l’intercettazione. Se vengono posizionate appena sotto il culmine del tetto, in modo che siano riparate meglio dalla pioggia, potranno resistere per un maggior numero di anni. Da tenere presente che le cassette montate su superfici di metallo non sono mai state colonizzate e che le Bat Box non devono essere illuminate da forti luci durante la notte.
Il poco guano che si può raccogliere sotto la Bat Box è inodore e facilmente rimovibile in quanto costituito da materiale secco (la chitina che costituisce l’esoscheletro degli Insetti) e può essere utilizzato come ottimo fertilizzante naturale una volta disciolto nell’acqua.

Competitori e predatori

E’ possibile che la Bat Box venga occupata dalle vespe prima che dai pipistrelli. In tal caso i nidi di vespe vanno rimossi a fine inverno o comunque all’inizio della primavera, prima dell’arrivo dei pipistrelli. Le cassette montate sugli edifici, rispetto a quelle montate sugli alberi, forniscono una maggiore protezione nei confronti dei predatori (ad es. ghiri, ratti, faine, serpenti), perché sono da questi più difficilmente raggiungibili.

Tempistica


Le cassette nido per Chirotteri possono essere istallate in qualsiasi periodo dell’anno, ma la colonizzazione sarà più probabile se vengono posizionate all’inizio della primavera. L’attività dei pipistrelli è legata alle stagioni e occorre tenere presente che:
- d'inverno tutti i pipistrelli vanno in letargo in luoghi freddi e termicamente stabili (grotte o cantine); - in primavera-estate frequentano grotte, alberi o edifici (e Bat Box) a seconda della specie;
- durante la buona stagione, i maschi si rifugiano da soli o in piccoli gruppi, mentre le femmine si riuniscono a formare colonie riproduttive formate da molti individui (da decine a centinaia secondo la specie).

É bene sottolineare che sono sempre i pipistrelli a scegliere il loro rifugio e che non è proprio possibile trasferirli forzatamente nelle bat box. Anzi, rammentiamo che la legge li protegge rigidamente e vieta anche di manipolarli, se non dietro rilascio di specifici permessi accordati solo per documentati motivi di studio!

mercoledì 12 maggio 2010

Pipistrelli contro le zanzare.

Non sono velenosi, non si impigliano nei capelli, la loro urina non fa diventare calvi, non sono assetati di sangue, è vero però che mangiano fino a duemila zanzare a notte.
Sono i chirotteri meglio conosciuti come pipistrelli, i mammiferi volanti e di loro si fa un gran parlare in questi ultimi tempi e perché sono sempre più rari e per questa loro abitudine notturna di divorare zanzare, tanto che più di qualche comune in Italia ha deciso di distribuire ai cittadini che ne fanno richiesta delle bat house ovvero delle cassette nido atte a favorire l’insediamento e la nidificazione di questa specie al fine di incentivare la lotta biologica ai fastidiosissimi insetti.

Ed è proprio di pipistrelli che si parlerà sabato 15 maggio ’10 nel suggestivo scenario di S. Basilio dove è presente una colonia di questi animali, nell’ambito delle “Serate Natura” patrocinate dall’Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po in collaborazione con Aqua settore studi e ricerca ambientale.
La serata avrà inizio alle 19,00 nello spazio all’aperto antistante la chiesa romanica di S. Basilio con una proiezioni di immagini delle varie specie presenti nel nostro territorio. Eddi Boschetti presidente della sezione provinciale del WWF illustrerà la biologia delle specie, le problematiche e darà indicazioni su l’utilizzo e la costruzione delle bat house o dove poterle reperire, sarà presente anche Claudio Vallarini che da qualche anno segue uno studio sullo colonie di pipistrelli presenti in Alto Polesine e in particolare nella zona di Badia Polesine. Dopo un bat – aperitivo offerto dall’Erboristeria “Efedra” di Adria, si potrà seguire una visita guidata alla chiesetta romanica in attesa del momento clou della serata in cui i pipistrelli faranno la loro comparsa e tramite un bat detectors si potranno udire gli affascinanti suoni emessi da questi sorprendenti e meravigliosi animali notturni.
E’ infatti noto come i pipistrelli, negli ultimi 60 milioni di anni, durante i loro voli notturni alla ricerca di cibo, abbiano sviluppato un sistema di navigazione che supera qualsiasi altro già prodotto dalla tecnologia moderna.
Essi lanciano segnali a frequenze ultrasoniche (solitamente superiori a 20 kHz), e possono individuare gli echi provenienti dagli oggetti intorno a loro ed interpretarli come “immagini suono”. Il sistema è così sofisticato che permette ai pipistrelli di volare al buio a grande velocità evitando tutti gli ostacoli sul percorso, e possono rilevare persino insetti molto piccoli distanti parecchi metri. I rilevatori di pipistrelli (bat detectors) sono strumenti in grado di trasformare gli ultrasuoni emessi dai pipistrelli, troppo acuti per essere uditi dall’orecchio umano, in suoni udibili, questi suoni sono affascinanti, variano dai ticchettii agli schiocchi, dai bisbigli ai trilli, fino ad armonie simili ai canti degli uccelli.
La partecipazione alla serata è libera e gratuita, chi vorrà invece soffermarsi con i relatori ed altri appassionati la serata proseguirà con una cena a prezzo concordato (a carico dei partecipanti) nella locale trattoria, in questo caso è richiesta la prenotazione al 0426 662304 (Aqua srl).

martedì 27 aprile 2010

A spasso nelle dune.

Ogni promessa è un debito.

Ho da poco concluso un ciclo di incontri e uscite con i bambini della scuola primaria G. Gronchi di Rosolina inerente lo studio e la conoscenza delle dune fossili, i Monumenti Naturali del nostro Delta del Po.
Notevole l’interesse e l’entusiasmo dimostrato dagli insegnanti e dagli allievi, e per questo volevo ringraziarli e dedicare loro questo post, grazie mille!!!
Dopo le lezione in classe in successive uscite abbiamo visitato le dune fossili di Rosolina in località Fenilone e quelle di Donada in quel di Porto Viro.


Le dune fossili di Rosolina, Ariano Polesine e Porto Viro, comprese nel Parco Regionale Veneto del Delta del Po, rivestono notevole importanza dal punto di vista storico, geomorfologico e naturalistico. Esse sono inoltre classificate come Siti di Importanza Comunitaria e soggette a vincolo idrogeologico e paesaggistico-ambientale.
Dal punto di vista storico e paesaggistico, le dune fossili permettono di identificare quello che, in età etrusca, era l'antico litorale adriatico della nostra zona.
L'avanzare della linea di costa causato dall'apporto di sedimenti del Po ha quindi isolato questi cordoni dunosi in mezzo alla campagna. Oggi le dune fossili rimaste costituiscono uno degli ultimi residui di quel vasto sistema di cordoni litoranei formatosi tra l'età pre etrusca e quella altomedioevale.
Questo vasto sistema, che includeva dune alte anche una decina di metri, è andato irreparabilmente distrutto per l'escavazione della sabbia e l'espansione delle attività agricole e produttive.



Durante le uscite le dune di Donada ci hanno regalato una splendida e abbondante fioritura di orchidee come il giglio caprino (in foto) e l’orchidea calabrone, le poetesse della IV B, Martina e Letizia mi hanno salutato con questa loro composizione : “Un ringraziamento a Nicola, con te il tempo vola”.

Grazie ancora e arrivederci.

mercoledì 14 aprile 2010

Prossimo appuntamento in valle.

In valle da San Marco a se magna come so ecelensa el Doge!


Menù della serata:
do fete de salame, tanto per farse l'apetito
sfogi e pasare in saore
risi e bisi a la valesana
pese a rosto e bisateli friti
erbete, crastaure, bruscandoli e radici cunsi
quatro ciacole intorno al camin col pan del doge
cafè con la moca e resentin
Il tutto sempre accompagnato dai vini del Consorzio Vini Colli Euganei
Venerdì 23 aprile 2010 ore 21.00 presso il Rifugio Valle Cà Pisani info 0426 85194

sabato 3 aprile 2010

Giornate di biodiversità

Due buoni motivi per fare un week end nel Delta del Po:

un altro pelagic trip e la presentazione di un anfibio molto particolare e raro.


Sabato 10 aprile 2010 presso il Giardino Botanico Litoraneo di Porto Caleri – Rosolina Mare (Rovigo) si terra una giornata informativa riguardante gli anfibi e in particolar modo il Pelobate fosco italiano. Dal 2005 presso il Giardino Botanico è in atto uno studio su quella che è tra la più numerose colonie riproduttive di pelobate fosco conosciuta tra le poche decine presenti in Pianura Padana (Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia) e l’unica del Veneto. Sarà possibile partecipare in prima mattinata alla sessione di controllo della barriera di cattura posizionata presso uno stagno infradunale presente nel giardino. In serata poi a partire dalle ore 18.00 sarà presente l’erpetologo Dott. Jacopo Richard, coordinatore scientifico dello studio che terrà una breve lezione sulla specie illustrando lo studio stesso e le sue modalità, seguirà poi un’uscita notturna alla ricerca di eventuali individui in migrazione verso gli stagni infradunali e, tramite un’idrofono, verranno effettuate registrazioni degli eventuali canti dell’anfibio in questione. Al termine della serata proponiamo un momento di incontro recandoci a cena convenzionata in un locale del luogo. Per informazioni (anche per soggiornare per chi viene da lontano) scrivere a nicola@aqua-deltadelpo.com , per organizzare al meglio il tutto è gradita la prenotazione.
Si comunica che il Dott. Richard è in possesso di regolare autorizzazione dal Ministero dell’Ambiente che gli consente di attuare lo studio su questa specie protetta mentre l’attuale progetto è finanziato dall’Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po, in collaborazione con WWF Italia, Associazione Faunisti Veneti con l’aiuto di studenti universitari.
In foto una raganella.

Domenica 11 aprile 2010, una giornata di birdwatching marino alla ricerca delle specie pelagiche che vivono in mare seguiti da un eccezionale volo di gabbiani. Consigliato per fotografia naturalistica, birdwatching, rilassarsi, stare in mare, stare in compagnia e conoscere nuovi amici e naturalmente gustare una genuina enogastronomia deltizia nel nulla, intriso di colore, delle lagune deltizie.



Foto scattata al precedente Pelagic Trip da Alessandro Botton, qui altre sue foto della giornata e commenti.

Si parte dal molo sul Po di Levante prima dell’ingresso dell’isola di Albarella, ci spingeremo a bordo della motonave “Federica” verso le 6/7 miglia al largo delle foci del Po di Pila, la foce principale del Po, sfiorando gli allevamenti di cozze presenti in mare aperto, è previsto il pranzo a bordo con sosta in una laguna del Delta. La partenza è per le 09.30 rientro per le 14,30 circa, è possibile poi proseguire accompagnati per altre mete di interesse avifaunistico del Delta, in zona è presente una numerosa colonia di Fenicotteri.
Per organizzare questa giornata bisogna raggiungere un minimo di trenta persone, prenotazioni entro il giorno 8 aprile.

Info più dettagliate al 3452518596 oppure scrivendomi a nicola@aqua-deltadelpo.com
Ciao

martedì 30 marzo 2010

I cento anni di Idelmo Fecchio

…mani d’artista per suoni d’argilla…..
suoni d’argilla da mani d’artista….







Idelmo Fecchio, classe 1910, sabato 27 marzo,ha festeggiato i suoi 100 anni. Tanti, ma tanti, tanti auguri Idelmo.
In occasione di questo evento a casa Fecchio è stata inaugurata un’altra chicca dello scenario del Delta del Po il L'Ecomuseo – Laboratorio “L’Ocarina”












La parte museale raccoglie al momento oltre 200 pezzi tra cuchi e ocarine che Idelmo ha modellato nella sua vita, seguito poi dal figlio Benvenuto qui la loro storia.



Ma la cosa più straordinaria che andrà ad arricchire l'ecomuseo sono i pezzi raccolti da Anemos (asociazione nata per la ricerca e la conservazione delle ceramiche a fiato) e consegnati al museo - laboratorio "L'Ocarina" che sono stati circa 140, in rappresentanza di quasi tutte le regioni italiane. I fischietti provengono da oltre 80 collezionisti ed autori, compresi sia alcuni degli artigiani più noti ed apprezzati d’Italia che altri emergenti: nell’insieme si tratta di una collezione di tutto rispetto che da oggi in poi sarà a disposizione dei visitatori del museo. Altre notizie nel blog di Anemos Per l’occasione il Gruppo Ocarinistico Budriese ha dedicato un concerto a Idelmo Fecchio. Come si legge nella pagina del comune di Budrio, dopo Grillara i GOB si sposteranno in Corea del Sud: “Partirà il 4 aprile la tournèe del Gruppo Ocarinistico Budriese alla volta della Corea del Sud, dove i nostri musicisti si tratterranno fino all’ 11 aprile per seguire un programma pieno di impegni.Gli accordi sono stati presi a Budrio (BO) durante l’Ocarina Folk Festival dello scorso anno in un incontro con Jong Weon Lee, presidente della fabbrica coreana di ocarine Noble . La Noble è una delle principali produttrici di ocarine di quel paese, con un giro di vendite di oltre 50 mila pezzi l’anno: pare che in Corea del Sud gli ocarinisti siano oltre 600 mila!




In foto cuchi a forma di gufo. Nel laboratorio, Benvenuto e Giuseppina oltre a creare le loro opere offrono al pubblico e alla scolaresche, visite e attività di lavorazione dell’argilla e animazione nella realizzazione di ocarine e fischietti in terracotta.
L'Ecomuseo -Laboratorio "L'Ocarina" è tra le altre cose arredato con pannelli didattici molto semplici che spiegano vita, morte e miracoli, della famiglia, del territorio e della geormolfologia del terreno, non manca il fascino e la poesia, arie che si respirano arrivando a Grillara e che ti avvolgono completamente una volta giunti all'ecomuseo.

L'ecomuseo – laboratorio “L’ocarina” si trova a Grillara di Ariano Polesine (RO) in via Bologna 16, Tel 0426 78291 e-mail fecchiobenvenuto@libero.

domenica 28 marzo 2010

Serate Enogastronomiche

La mia passione.
Mangiato benissimo nella prima serata “In vale dopo una giornata di lavoro” a base di cefalo stupendamente preparato in carpaccio, zuppa e alla griglia, non partecipare alla cena “In valle quando arriva el paron” sarebbe stato veramente sacrilego, anche perché el paron el se tratta ben!



Antipasto di cappesante in gradèla e bisato marinato, risoto a la valesana e pese a rosto, bransin, bisato,sievaj. Come per l’operaio anche al paron ghe toccava radici cunsi e erbe cote e la fugassa da insupare.
Il tutto, in maniera impossibile per la scarsela del valesan, ma più sfizioso per superare el paron, accompagnato da eccellenti vini del Consorzio Vini Colli Euganei. Un buon Serpino per l’antipasto, un Moscato secco ad accompagnare il risotto, Pinot bianco con il secondo per finire con un classico Moscato "Fiori d'arancio" per insupare la fugassa e i zaletti.
Dopo cena nella migliore tradizione veneziana l’incontro con lo scrittore, lo storico o il poeta.



Noi con un tre in uno ci siamo deliziati con il mitico prof. Gianni Sparapan, manca in Wikipedia il suo ultimo "Dizionario della parlata veneta tra Adige e Canal Bianco" e successivo "Grammatica della parlata veneta tra Adige e Canal Bianco" (Aqua Edizioni).

Prossimi appuntamenti
9 aprile, 7 maggio “In vale dopo una giornata di lavoro”
23 aprile 21 maggio “In valle quando arriva el paron”

Info 0426 85194 Ristorante Rifugio Valle Ca’ Pisani in collaborazione con Slow Food.

… il piacere di far conoscere le cose a noi care.

lunedì 8 marzo 2010

In valle dopo una giornata di lavoro

...il piacere di far conoscere le cose a noi care.
La cena del "valesan" nella magica atmosfera del Rifugio Valle Cà Pisani.
Venerdì 12 marzo 2010 ore 21,00. solo su prenotazione.



Per chi osa: antipasto de carpacio de mecia
primo: supa de mecia e bosega col pan biscotto
secondo: sievaj e polenta rosti (mecia, bosega, caustaei e otregan)
contorno de radici cunsi e erbe cote
fugassa da tociare in tel vin e quattro ciacole intorno al camin,
il tutto accompagnato dai vini del Consorzio Vini Colli Euganei.

INFO 0426 85194
Clicca sull'immagine per ingrandire.

giovedì 4 marzo 2010

... attimi di civiltà ...

Da qualche mese nell'area del Parco del Delta del Po è stata installata la tanto attesa cartellonistica, direi anche bella, chiara e ben distribuita, quasi invidiabile.



Non è piaciuta a tutti, penso a pochi, che però hanno espresso nella maniera più civile a loro conosciuta, il proprio dissenso.



Non aggiungo altro se non amarezza ! Ciao.