domenica 31 agosto 2008

Il Cervo delle dune

In genere, quando si parla di ungulati, in particolar modo di cervi, viene subito in mente la montagna o per lo meno zone non pianeggianti e tantomeno vicine al mare.
Eppure,da diverse centinaia di anni, vive nel Delta del Po, esattamente nel Gran Bosco della Mesola, un cervo o meglio un centinaio di cervi divenuti oramai autoctoni tanto da generare un ceppo ben specifico denominato Cervo delle dune o Cervo della Mesola.



Il Gran Bosco della Mesola oltre ad essere l'ultimo più grande residuo di bosco rimasto in pianura Padana è famoso proprio per la presenza del suddetto cervo. All'interno del bosco il Cervo delle dune vive nella zona a riserva integrale quella cioè non visitabile dal pubblico. In questi giorni e nelle date sotto indicate il Parco del Delta del Po Emilia Romagna e il Corpo Forestale dello Stato, in collaborazione con le guide naturalistiche di Aqua (me medesimo compreso) offrono la possibilità di effettuare gratuitamente escursioni guidate con pulmino elettrico nella riserva integrale visitando i luoghi più nascosti per scoprire la fauna del bosco e in particolar modo i Cervi delle duna.
Partenze dal parcheggio del Gran Bosco della Mesola alle ore 10.00 ed alle ore 16.00 nei giorni di :
sabato 30 e domenica 31 agosto,
sabato 6 e domenica 7, sabato 13 e domenica 14 settembre
Ogni escursione è riservata ad un massimo di 8 partecipanti.
Per informazioni e prenotazioni centro servizi del parco Manifattura dei Marinati tel. al 0533 81742
(Cliccando la foto si apre ingrandita).

domenica 17 agosto 2008

Piante grasse, che passione.


Lo scorso autunno la mia amica, nonché collega, Isabella, nonché appassionata di piante grasse come me, mi regalò questa pianta di Stapelia (in foto al centro) da lei moltiplicata, che nell’arco della primavera ho sapientemente gestito fino ad ottenere il suo più bel regalo che è il fiore.
Genere dell’ Africa meridionale che comprende diverse specie e varietà di esse, i fiori delle Stapelie hanno un odore tipico della carne putrescente e le Stapelie vengono infatti impollinate dalle mosche necrofile (mosche della carne) che vivono nelle zone dove crescono queste piante, niente in natura viene lasciato al caso.
In foto la mia Stapelia e il suo bellissimo fiore accanto, a sinistra, un Echinocactus Grusonii, a destra un Ferocactus latispinus entrambi originari dei deserti del Messico e Stati Uniti sud occidentali.
Erroneamente si pensa che le piante grasse abbiano bisogno di poca acqua e siano molto resistenti, non è così d’estate amano molto l’acqua e la luce, purtroppo queste piante sono tra le più maltrattate, lasciate per lungo tempo senza acqua e vendute in sterili composizioni con sassettini colorati sono ben presto destinate a morire, amatele di più e vi daranno grandi soddisfazioni.

sabato 16 agosto 2008

Il bramito del cervo nella foresta del Cansiglio


Venerdì 19 e giovedì 25 settembre, venerdì 3 e venerdì 10 ottobre 2008.
Clicca qui per altre informazioni e andare sul sito del Centro di Educazione Naturalistica di Vallorch
oppure telefonare al 329 2170918 per info e prenotazioni.

mercoledì 13 agosto 2008

Istria e riflessioni



Istria che meraviglia.
Ci vado da quattro anni e mi piace sempre più, anche se quest’anno alcuni fattori mi hanno portato alle riflessioni che seguiranno. La mia meta e Rakalj ex Castelnuovo d’Arsa sull’omonimo canale a 20 Km a Nord di Pola davanti al Quarnero da dove nasce il potente vento di Bora. Ho trovato straordinaria accoglienza in una casettina in cima ai monti da due simpaticissimi coniugi che affittano un paio di appartamenti e siamo diventati amici. Nadia è una cuoca eccellente, Riko parla 5 – 6 lingue, andiamo a pesca insieme, ovviamente io non prendo nulla, lui si. La vegetazione è di tipo mediterraneo con praterie di salvia miste ad elicriso che profumano l’aria di liquirizia, diverse specie animali non comuni dalle nostre parti, il mare è stupendo, il clima ottimo, non si suda, si incontrano pochissimi turisti, dove potevo andare via dalla paludi del Delta?

La cava.

Il primo anno era chiusa, inattiva, il secondo anno è ripresa una fiacca attività, aumentata fino a quest’anno tanto da veder partire due navi al giorno cariche di ghiaia e sasso molte destinate all’Italia, alcune si possono vedere attraccate anche nel Canale di Levante nei pressi di Cà Cappello nella zona del nuovo porto. Si stanno mangiando una piccola parte di Istria un piccolo paradiso, un tempo è toccato anche ai nostri Colli Euganei. Ma perché i governi permettono la devastazione dei loro territori, perché distruggiamo quello che la natura ha creato in millenni. Per il sasso e la ghiaia? Ghiaia per fare nuove strade in paesi ricchi dove farci correre sempre più macchine, ma correre dove? se nonostante le sempre più nuove e grandi strade che si costruiscono sono sempre più intasate tanto che attualmente a percorrere lo stesso tratto di una volta ci impieghiamo il doppio a volte il triplo di prima? di quando le strade non c’erano?




I muretti a secco.
Qualche anno fa ho fatto un viaggio di studio nel Delta francese in Camargue, la guida ci portò in un paesino della Provenza per farci vedere i muretti a secco che addirittura stavano ricostruendo, il muratore era calabrese e a loro sembrava di farci vedere l’oracolo, il progetto rientra in un piano di recupero e valorizzazione turistica di quella zona attraverso la visitazione dei muretti a secco e delle case costruite in sasso. In Istria i muretti a secco li trovi un po’ ovunque a delimitare le proprietà, sono secolari, sono parte integrante del paesaggio, della storia e della civiltà Istriana. Ecco, come da foto, come con un colpo di ruspa il tutto viene cancellato, per allargare e asfaltare una strada, per farci passare camion e auto che sempre più in fretta devono andare al quel c…. di cava.
Quanto mi piaceva quella strada bianca che porta in baia, dove si scendeva piano, lentamente tra i muretti a secco, con le ballerine bianche sopra ai muretti a caccia di insetti e i cardellini tra i cespugli di elicriso. Una sera ho trovato in strada, una piccola volpe agonizzante investita da un’ auto, che grazie all’asfalto, sfrecciando sempre più veloce non ha potuto o voluto evitarla, altri animali in futuro non avranno scampo. Questa io la chiamo devastazione autorizzata, agli abitanti locali hanno promesso una nuova marina con duecento posti barca che sorgerà al posto della cava quando questa avrà finito la sua attività, la nuova marina porterà turisti, posti di lavoro, soldi e benessere. Istriani, non fatevi ingannare, non costruiranno un bel niente, vi lasceranno una montagna mezza mangiata, una strada che non verrà mai più riasfaltata (come le attuali) e i muretti a secco rovesciati in ricordo dei bei tempi, di quando si stava meglio quando si stava peggio.

lunedì 11 agosto 2008

Il cespuglio delle farfalle.


La Buddleia è una di quelle piante che compri in vivaio e non è una pianta autoctona, cioè non è delle nostre zone, ma i suoi fiori e la lunga fioritura (primavrera - estate) attira le farfalle, per questo viene chiamata il "cespuglio delle farfalle". Che belle le farfalle.
Ho una pianta di buddleia davanti a casa messa a dimora da pochi anni, insieme ho messo anche una pianta di lavanda e una di rosmarino, altre due piante interessanti per la loro lunga fioritura e per la buona quantità di nettare che forniscono. Direi che questo piccolo angolo mi sta dando grandi sodisfazioni. Oggi, probabilmente per via della scarsa fioritura presente nell'adicente campagna (la soia non da nettare !!!), avevo una decina di farfalle di specie diverse (esattamente 5, Podalirio , Vanessa atalanta, Vanessa io, Cavolaia maggiore e Icaro) che gravitavano intorno a questa piccola oasi per insetti. Inserisco due foto, una con fiore di Buddleia l'altra con un bellissimo Podalirio (Iphiclides podalirius), e se potete piantate nel vostro giardino una pianta di Buddleia, le farfalle ve ne saranno grate, se non potete gustatevi le mie foto.