venerdì 5 settembre 2008

Avifauna del Delta del Po


Il canareccione (Acrocephalus arundinaceus) è un passeriforme della famiglia delle silvidi, dalla punta del becco alla punta della coda misura circa 19 cm, ha una apertura alare di 28 - 29 centimetri, maschi e femmine pesano dai 25 a 37 grammi. Si riproduce nell'Europa continentale fino alla Svezia e alla Danimarca, ma non in Gran Bretagna. Si trova anche in Asia. Vive nei canneti sulle rive dei fiumi, dei laghi e delle paludi, si nutre prevalentemente di insetti e piccoli invertebrati che trova sugli alberi, nei cespugli e tra le canne.
Il nido, che viene ancorato nel caneto, è costruito con canne e foderato con radici, fiori ed erba, in agosto - settembre migra nell'Africa sub-sahariana, e ritorna verso nord in aprile – maggio.



Tante di queste notizie sono state raccolte nei secoli da validi, preparati e appassionati ricercatori che dopo il 1758, anno in cui Linneo ordinò e classifico centinaia di specie vegetali e animali, hanno continuato e continuano a raccogliere dati su questa e altre specie.
Dalla stazione di inanellamento dell’Oasi di Cà Mello i miei amici Simone tenan, referente scientifico e Marco Basso, responsabile con Simone delle attività sul campo, danno notizia di un cannareccione catturato e inanellato a Cà Mello nell'agosto del 2002 (già allora adulto) ripreso nel luglio di quest'anno sempre a Ca' Mello.
“L'età minima dell'individuo - comunica Simone - è quindi pari a poco più di 7 anni !! Non male visto che il record di longevità secondo il report dell'Euring è di 10 anni di un individuo inanellato in Germania.” “ Purtroppo – continua Simone - con il mese di agosto termina, a tempo indeterminato, l'attività di inanellamento presso l'Oasi di Ca' Mello. La fine dei finanziamenti impongono l'interruzione dei monitoraggi standardizzati che procedevano da 5 anni, e dell'attività di inanellamento finalizzata a vari progetti di ricerca iniziata ben 11 anni fa dalla quale deriveranno alcuni articoli su riviste scientifiche internazionali”.
Una grave perdita per la ricerca scientifica nel Delta del Po.

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