Sono convinto di una cosa, penso che il
rispetto delle persone come dei pensieri e delle parole, delle cose, di chi
esse siano, della flora e della fauna di qualsiasi specie e dell'ambiente in
generale sia uno di principi fondamentali per vivere in società. A questo, in
una società moderna come la nostra, direi di aggiungere un pizzico di
conoscenza, intelligenza e umiltà, un minimo di educazione. Sono un sognatore,
sarà mai?
Si, perché purtroppo si intromettono due
incognite che spesso vanno a braccetto, una è l'ignoranza, cancro del mondo, l'altra è l'arroganza, figlia della prima..
Lo spunto di questa mia riflessione nasce
da una frase scritta e firmata nel quaderno dei visitatori del Giardino
Botanico Litoraneo (GBL) di Porto Caleri - Rosolina Mare ( RO), perla del Parco
Delta del Po, in cui spesso mi trovo per lavoro.
Ricordo che recentemente il nostro
territorio è stato dichiarato Riserva della Biosfera, Patrimonio dell'Umanità
con riconoscimento UNESCO, giusto per dire .
Bene, ma giusto per dire, il GBL è gestito
dai Servizi Forestali Regionali di Padova e Rovigo, attualmente in servizio a
questa perla del Parco del Delta del Po, Riserva della Biosfera, Patrimonio
dell'Umanità, ci sono tre persone, che da tre mesi non percepiscono stipendio,
il resto degli operatori stagionali sono ancora a casa. Mera questione, un
patrimonio senza "schei", tutto da discutere.
Vengo al dunque per spiegare il mio
rammarico e il motivo di questo post.
Il GBL è un'area di circa 40 ettari di
proprietà della Regione Veneto, la sua caratteristica deriva dalle dune di
sabbia che creano determinati e caratteristici ambienti in base alla loro
zonazione. Si parla infatti di un transetto che partendo dal mare arriva fino
alla laguna, in linea d'aria si tratta di poche centinaia di metri che
attraversano però diversi ambienti che variano in base alle caratteristiche
fisico-chimiche presenti (esposizione al vento, salinità del terreno,
altezza ed età delle dune, temperatura, umidità, ecc…) che creano una
straordinaria biodiversità. Un tempo comuni lungo la costa adriatica
caratterizzata da litorali sabbiosi, questi ambienti sono andati pian
piano distrutti per fare posto a
strutture ricettive turistico alberghiere, grandi spiagge, villaggi e campeggi
hanno preso il posto delle dune e della caratteristica vegetazione. Premesso
che a differenza dell’Orto Botanico dove le piante vengono coltivate, nel
Giardino Botanico tutto nasce e cresce spontaneo, gli interventi umani si
limitano alla manutenzione e messa in sicurezza dei bellissimi sentieri che
rendono possibile la sua piacevole visitazione.
Nel GBL troviamo una fascia di
pineta di pino domestico e pino marittino, il pino domestico è frutto di una
piantumazione artificiale avvenuta negli anni 50 del secolo scorso, essa ha una
funzione di frangivento atta a frenare il vento e l’aerosol marino. E’ noto che
tutti gli ecosistemi nascono, crescono, muoiono e si evolvono in ecosistemi più stabili, tutto ciò sta accadendo nella pineta del
nostro GBL, con una evoluzione a Leccio che è una quercia sempreverde tipica
dei litorali e della macchia mediterranea. Il sottobosco pertanto non viene
toccato, in primo luogo perché è un’area naturale e come tale deve rimanere,
per lo studio dell’evoluzione, per l’ecologia.
Per ecologia si intende il naturale
formarsi di un substrato di humus in grado di alimentare le piante considerando
la natura sabbiosa del terreno, pertanto lasciare dove cadono rami secchi e
tronchi di pino non è negligenza ma una volontà ben mirata al fine di favorire l’inserimento
delle catene alimentari che portano alla decomposizione e formazione di humus. Avrei
un’altra paginetta da scrivere ma mi fermo, ma se invece di scrivere idiozie
chiedevi il perché te lo avrebbero gentilmente spiegato. No invece no perché, oltre
a essere ignorante e ci vuoi rimanere sei anche arrogante tanto da permetterti
un voto …. Che tristezza!
ph. Mara Santarato, Nicola Donà
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