...per essere contrario alle centrali a BIOMASSA.
Non ho idea di quanto inquini una
centrale a biomasse in termini di fumi, sicuramente emette notevoli quantità di
CO2 che alla fine è il nemico N.1 del pianeta. Da una mia esperienza ho tratto
però altre conclusioni, non certo positive,
che mi portano a dire che queste centrali producono oltre alla CO2 e gas
nocivi vari, anche un inquinamento indiretto oltreché essere del tutto inutili
in quanto L’ENERGIA PRODOTTA NON COMPENSA L’ENERGIA IMPIEGATA, a meno che, come
avviane, queste siano sorrette dagli incentivi statali, che sono i veri ricavi delle
varie società, sorte dall’oggi al domani, che le gestiscono.
Una mia prima perplessità nasce
dall’idea di vedere centinaia di ettari di fertilissimo terreno (tanti ne
servono all’anno per far funzionare una centrale) coltivati con piante
destinate a diventare biomassa per la produzione di gas. Le mie origini
contadine mi fanno pensare ad una assurdità. Trascurare la campagna dove
produrre tanti buoni, sani, genuini prodotti per fare GAS. Terre strappate al
mare e al fiume, bonificate con sacrifici e sudore della gente, terra tanto
amata, … e ci seminiamo il TRITICALE. Mi intristisce questa cosa.
C’è un’azienda agricola specializzata
in questo, lavora per diverse centrali, hanno mezzi ed esperienza nel settore,
l’azienda si trova in provincia di Treviso. Da li partono con i trattori e
vengono fino in provincia di Rovigo (100 km ca.) Si spostano per questo, da
quanto ho conosciuto, almeno 9 mezzi:
7 trattori giganti, 1 trincia
altrettanto gigante, un furgone appoggio, 9 persone impiegate (una per mezzo).
La trincia è un mezzo simile ad
una mietitrebbia, raccoglie il triticale, lo riduce a coriandoli e lo spara nel
rimorchio (sempre gigante) di uno dei
quattro trattori impiegati per questo, il tutto avviene con i due mezzi in
movimento in contemporanea. La trincia
non deve mai stare ferma, c’è sempre un rimorchio che va e uno che viene, dalle
6,30 del mattino alle 10,00 di sera circa. Nel caso di mia conoscenza, data la
poca distanza dal luogo di raccolta al luogo di consegna, ogni trattore riesce
a fare in media 15 viaggi che sono circa 450 km moltiplicati per quattro
trattori sono circa 1800 Km, al giorno. Per rifornire una centrale per
un’autonomia di 5/6 mesi servono circa 10 giorni di lavoro, 18.000 km.
Un quinto trattore con pala viene
utilizzato in centrale per stivare, comprimere e insilare il trinciato di
triticale.
Altri due trattori – giganti con
autobotti altrettanto giganti fanno anch’essi la spola tra centrale e campi
appena tagliati per spargere il digistato più volgarmente detto “pisson”. Il
digistato è un liquame che si crea durante il processo di fermentazione del
trinciato di triticale. Il digistato è un buon fertilizzante, per questo motivo
viene buttato nei campi. In certi casi prima di questa operazione entra in campo
un ennesimo mezzo (trattore + attrezzo) che va a macinare quello che rimane nel
campo dopo la trinciatura. Idem come sopra x 2 uguale a 9.000 Km + 18.000 Km =
27.000 km . Con la mia macchina li faccio in un anno.
Ma non è finita.
Dopo questa prima raccolta che
avviene nel mese di giugno, i terreni concimati vengono immediatamente
ripreparati per una seconda semina che si andrà a raccogliere in settembre –
ottobre, in questo caso mais da ceroso che viene raccolto dopo due mesi circa.
Nelle normali pratiche agricole (se non in grandi aziende specializzate) questo
avviene raramente e il terreno viene lasciato riposare seguendo determinati
avvicendamenti delle colture, la famosa rotazione quadriennale che i nostri
nonni conoscevano benissimo. Una coltura mangia questo ma lascia dell’altro, e
la coltura successiva mangia quello lasciato dalla precedente, e così via, il
tutto con l’apporto di un minimo di letame.
Siamo però nell’agricoltura
moderna e tutto questo può essere tralasciato, resta però il fatto che per
produrre un secondo raccolto in piena estate servono enormi quantitativi di
acqua per la germinazione e crescita dei semi, se in anni siccitosi, come
quello appena passato, ne servono il doppio.
Ed ecco entrare in campo
altrettanta azienda specializzata che piazza nei campi enormi cannoni spara –
acqua in azione 24 ore su 24, che sprecano preziosissima acqua dei nostri fiumi,
ecosistemi che nelle nostre aree stanno lentamente
collassando a causa della risalita del cuneo salino dovuto alla mancanza di acqua
dolce nell’alveo fluviale.
La pantomina poi si ripete per la
raccolta del ceroso che un tempo si usava per alimentare la stalla,
7 gigatrattori, 1 ipertrincia, 2 tratobotti, 27.000 Km, che aggiunti ai
precedenti fanno 54.000, spreco di acqua, strade distrutte dai mega mezzi,
inquinamento dell’aria, traffico pesante lungo strade provinciali larghe come
capezzagne, polveri sottili, CO2, pessimismo & fastidio, MALEDETTO
SISTEMA!!!
ATTENZIONE IN PROVINCIA DI ROVIGO SIAMO ASSEDIATI DA QUESTE CENTRALI.
ATTENZIONE IN PROVINCIA DI ROVIGO SIAMO ASSEDIATI DA QUESTE CENTRALI.
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