sabato 1 settembre 2007

Venerdi 31 Agosto 2007 ore 10 e 07.




Non si può mica mai scherzare eh?
In riferimento al mio post del 24 agosto scorso,io parlavo di fulmini e non di saette , sta di fatto che oggi 3 agosto 2007 alle ore 10.07 am. ad Adria ne è arrivata una che ha colpito e fortemente danneggiato (in foto) il campanile della Basilica di S. Maria Assunta detta della Tomba. La Basilica si trova nella zona sud di Adria cioè nella zona più antica e del centro della città sia in epoca Etrusca, sia in Epoca Romana quando si incrociavano importanti vie Romane tra cui la via “Popilia” e la via “Annia”. Il termine “Tomba” sembra derivi da “tumulus” probabilmente una duna di certo una zona più alta, ed è chiaro che in zone paludose e soggette ad alluvioni come le nostre, i villaggi e i luoghi di culto nascessero nelle zone più alte, così come le strade che seguivano i cordoni dunosi che bene o male portavano ad Adria.
Si vuole che il campanile attuale che risale agli anni 30 – 40 del secolo scorso che ricalca nelle sue linee quello veneziano della Basilica di S. Marco (architetto G.B Scarpari, suo pure il teatro e il museo) sorga su un precedente del 1700 a sua volta costruito sui basamenti di un antico faro.
C’è confusione totale in città su questa teoria, qualcuno lo vuole con gli anelli dove si legavano le barche, in chiesa una incisione su marmo lo vuole proprio così con canali intorno e barche a vela, fuori targhe in latino ricordano antichi marinai romani.
Analisi: quando ad Adria c’era il mare, Adria non c’era, ovvio, quando ad Adria c’erano gli Etruschi (IV – VI sec . a.C.) gli scambi con le navi greche avvenivano nelle paludi dei “Sette mari”, identificabili nelle zone di Loreo, in epoca Romana (a partire dal I sec. d.C.) i porti si trovavano a S. Basilio e a Cavanella d’Adige, ad Adria sia in epoca etrusca che romana, vi si giungeva con piccole imbarcazioni attraverso una fitta rete di canali. Probabilmente un sorta di lanterna posta in un luogo più alto (tumulus) sorgeva in epoca romana, quando il mare da Adria era ormai abbastanza distante, per cui un faro interno e non un faro marittimo, posto tra l'altro all’incrocio delle predette strade. L’inganno e aumentato poi dalle targhe e dagli anelli attaccati alle mura del campanile (quest'ultimi ora non più presenti)elementi che possono far viaggiare la fantasia, ma sono semplicemente targhe e addobbi a ricordo di un certo figlio di console militante in marina.
Mi dispiace per l’accaduto, molto, primo perché è la chiesa dei Frati poi perché è un bel gioiellino di storia adriese, e se poi è come il restauro della Torre Campanaria o Torre dell’orologio di Piazza Castello, siamo merdi, perché la rivediamo tra 15 anni.

1 commento:

Cristina Favento ha detto...

Grazie mille, sei stato gentilissimo a segnalarmi il link al Gazzettino.

Poichè il mio articolo si riferisce all'intero Delta del Po, specie per quanto riguarda gli itinerari possibili, credo proprio che contatterò chi ha scritto il pezzo per chiedergli di fare più attenzione e di leggere meglio...
Volevo però chiedere a te che sei del posto se avevi interpretato i miei conisgli come imprecisi oppure si era capito che i suggerimenti non riguardavano solo Adria.

L'unica critica che condivido riguarda uno dei ristoranti perché non ho specificato che si trova ad Ariano Polesine, a "ben" 10 km da Adria...
Per ovviare alla mia gravissima mancanza a "cucina "adriese" sostituirò "cucina locale".
Grazie ancora
Cristina