domenica 18 gennaio 2009

Situazioni assurde!



Martedì 13 Gennaio 2009
Il gelo non ferma le doppiette. La caccia nelle valli e lagune del Delta del Po può continuare anche se permangono zone in cui ci sono specchi d'acqua ghiacciati e in generale le temperature rimangono intorno allo zero.
E' questa la risposta che fornirà l'ufficio Caccia della Provincia interpellato in merito dalla Regione che ha chiesto se fosse utile lo stop venatorio sulla base dello stato delle aree interessate dall'attività venatoria.
«Abbiamo fatto diversi rilevamenti in più punti del territorio cacciabile - ha osservato la dirigente del settore risorse faunistiche e comandante della polizia provinciale Monica Attolini - Non sono emersi particolari casi per i quali sia da ritenersi necessario interrompere del tutto l'attività venatoria. Le lagune non sono ghiacciate e anche se il ghiaccio potrebbe interessare alcuni specchi d'acqua delle valli, riteniamo siano sufficienti i divieti contenuti nella legge sulla caccia che già impedisce l'attività venatoria in presenza di questi eventi climatici estremi».
Va notato che, in virtù del recepimento operato dalla Regione delle restrizioni imposte dall'entrata in vigore del decreto Pecoraro Scanio sulle Zone a protezione speciale che interessano i quattro quinti delle aree deltizie, l'attività venatoria in zona lagunare e valliva, è in questo periodo già ridotta a due soli giorni la settimana. (Tratto dal mitico “Il gazzettino”)

Era il Gennaio 2000 quando con un inverno molto più freddo e rigido di questo con zone vallive ghiacciate al 99% le associazioni ambientalistiche locali chiedevano alla regione Veneto la chiusura della caccia ricevendo picche in risposta. In veneto, caccia e politica vanno a braccetto e a quanto pare si amano molto.

Per assurdo ecco cosa accade in Gran Bretagna:

Appello a sospendere il birdwatching in Gran Bretagna

L’invito è stato lanciato dalle principali associazioni ambientaliste inglesi per non correre il rischio di disturbare gli animali sufficientemente provati dalle difficilissime condizioni ambientali (14/01/09)
Per la prima volta in oltre un decennio, le principali associazioni inglesi che si occupano di avifauna, RSPB - Royal Society for the Protection of Birds, la BTO - British Ornithological Society, Wildfowl & Wetlands Trust e Natural England, hanno lanciato un appello ai birdwatcher affinché non disturbino in alcun modo gli uccelli selvatici.
Questo appello riguarda soprattutto quelli che vivono in aree umide, come oche, anatre, cigni e limicoli e si spinge fino al richiedere la sospensione di qualsiasi attività di osservazione se questa può in qualche modo rischiare di disturbare gli animali che stanno affrontando un difficilissimo momento. L’appello ovviamente riguarda anche tutte le persone che a diverso titolo frequentano le aree naturali: turisti, pescatori, ecc.
Da oltre una settimana un’ondata di gelo sta mettendo a durissima prova le capacità di sopravvivenza degli animali. “In queste condizioni qualsiasi disturbo costringe gli animali a sprecare energie che sono indispensabili per la loro sopravvivenza” spiega Mark Avery, direttore della conservazione presso la RSPB. “Per potere sopravvivere gli uccelli devono conservare tutte le energie e concentrarsi solo sull’alimentazione. Questo per noi è un invito molto insolito, in quanto di solito spingiamo le persone a visitare queste aree. Ma la situazione è veramente drammatica”.
Nel caso queste condizioni proseguissero, si giungerebbe anche alla sospensione della caccia. Una situazione assurda invitare i birdwatcher a stare a casa mentre i cacciatori sono autorizzati a sparare. La caccia è un’attività che, al di là delle vittime dirette che provoca, ha un impatto enormemente superiore in termini di disturbo a tutte le specie selvatiche. Solo il grande senso di responsabilità dei birdwatcher può accettare questo invito, ma è evidente che in queste condizioni la chiusura di ogni forma di caccia dovrebbe essere la prima cosa da fare.
Un ulteriore invito riguarda l’alimentazione di questi uccelli: l’invito delle associazioni è quello di non dare da mangiare del pane perché è controproducente. Il pane infatti riempie loro lo stomaco senza dargli il nutrimento di cui hanno bisogno: il risultato è quello di animali che di fatto non si nutrono abbastanza e sono quindi più esposti al rischio di morte in queste difficili condizioni ambientali. (Tratto da Tutelafauna .it)

Come da filmato io tengo sempre ben rifornito il mio birdgarden.

Nessun commento: