In questi primi cinque “quadri” ho tratto alcuni modelli di gestione delle valli da pesca. Il sistema vallivo costiero è molto diffuso in nord adriatico (Friuli VG, Veneto, Emilia Romagna). Si tratta di un’antica pratica di gestione delle lagune interne atta all’allevamento e conseguente cattura del pesce che sfrutta i movimenti migratori degli adulti e del novellame dal mare alle lagune e viceversa, trattenendolo o catturandolo al momento opportuno.
Possiamo definire le valli come delle lagune chiuse dove il livello e il flusso d’acqua dolce e salata sono stabiliti dall’uomo, in base alle esigenze, questi flussi di entrata e uscita sono regolati da canali, chiaviche e idrovore.
Come si nota nei “quadri” nel loro interno le valli sono poi suddivise in settori e laghi che possono variare in profondità e salinità oltre che per destinazione d’uso: laghi per il novellame, laghi per l’ingrasso estensivo, vasche per l’ingrasso intensivo, vasche di svernamento, zone di pesca dove sono posti i lavorieri.
Famose le Valli di Comacchio per le anguille, come quelle venete e friulane ricche d’avifauna o per l’allevamento di spigole, orate e cefali.
Particolare questo “quadro” riguardante la bonifica del Mezzano e cioè di oltre tre quarti di quelle che erano un tempo le valli di Comacchio, una bonifica che tra gli anni ’30 e gli anni ’70 ha interessato circa 50.000 ettari di valle. Curioso notare i paleoalvei, le antiche strade del Po tra il IV° e VI° sec. a.c. caratterizzati nel “quadro” da strisce serpentiformi più chiare o più scure.
E per ultimo un “quadro” che anche Felice Cassetta da Adria vorrebbe nelle sue aste televisive: la vista dall’alto di una zona di ripristino nella campagna del Mezzano. Alcuni ettari di campagna riallagati per ricreare ambienti perduti per offrire cibo e rifugio e opportuni siti di nidificazione all’avifauna selvatica, un suggestivo acquerello.
2 commenti:
Per queto articolo, un grazie pieno di emozione.
"zia" franca
Grazie a te zia Franca.
Posta un commento