"In ordine alfabetico il comune di Adria è il primo firmatario."
Cento sindaci dichiarano guerra allo spreco
Firmato un decalogo per la Giornata
contro lo spreco alimentare. Ogni famiglia butta via 1600 euro di cibo l'anno
Il 29
settembre si tiene a Trieste la prima Giornata contro lo Spreco alimentare,
all’interno di una serie di iniziative che rientrano nel calderone della già
ribattezzata Waste review. Una montagna di cibi, libri, farmaci vengono infatti
ciclicamente buttati via perché inutilizzabili o scaduti o semplicemente non
interessano più a nessuno. Ora cento sindaci, guidati da Last
Minute Market, vogliono cambiare il mondo attraverso una serie di
azioni virtuose che coinvolgeranno le loro amministrazioni, a fronte di una
crisi che impone un nuovo paradigma ecologico ed economico e a fronte di uno
spreco alimentare che, come fa notare l’ideatore di Last Minute Market Andrea
Segrè, vale nel nostro Paese il 2,3 per cento del Pil.
"In ordine alfabetico il comune di Adria è il primo firmatario."
Cento sindaci dichiarano guerra allo spreco
Firmato un decalogo per la Giornata
contro lo spreco alimentare. Ogni famiglia butta via 1600 euro di cibo l'anno
Il 29 settembre si tiene a Trieste la prima Giornata contro lo Spreco alimentare, all’interno di una serie di iniziative che rientrano nel calderone della già ribattezzata Waste review. Una montagna di cibi, libri, farmaci vengono infatti ciclicamente buttati via perché inutilizzabili o scaduti o semplicemente non interessano più a nessuno. Ora cento sindaci, guidati da Last Minute Market, vogliono cambiare il mondo attraverso una serie di azioni virtuose che coinvolgeranno le loro amministrazioni, a fronte di una crisi che impone un nuovo paradigma ecologico ed economico e a fronte di uno spreco alimentare che, come fa notare l’ideatore di Last Minute Market Andrea Segrè, vale nel nostro Paese il 2,3 per cento del Pil.
IL DECALOGO DELLE MIGLIORI PRATICHE
L’appuntamento è al
Trieste Next, salone europeo dell’innovazione e della ricerca scientifica, con
il proposito di mettere intorno a un tavolo 100 sindaci del Nordest e
dell’Euroregione per la firma collettiva della Carta Nordest ed Euroregione
Spreco Zero. Il documento racchiude un insieme dibest practice basate sulla Risoluzione del Parlamento Europeo dal titolo “Come evitare lo
spreco di alimenti: strategie per migliorare l’efficienza della catena
alimentare nell’UE”, e sugli obiettivi della campagna di Last Minute Market,
avviata a Bruxelles nell’ottobre 2010.
DAL FRIGORIFERO ALLA SPAZZATURA
Secondo le cifre di Last Minute Market ogni famiglia butta via annualmente
l’equivalente di 1600 euro di cibo. Un intero stipendio, nemmeno dei peggiori,
destinato ogni dodici mesi a finire nella spazzatura, con una mole di alimenti
che passano direttamente dal frigorifero all’immondizia. Senza passare dal via.
Perché si compra troppo e il cibo scade, per incapacità di pianificare gli
acquisti, perché nessuno mangia più gli avanzi del giorno prima, per mancanza
di tempo, che è ormai la risorsa più preziosa e rara, che fa sì che sia meglio
fare un salto in rosticceria che mettersi a fare le polpette con i resti della
cena precedente. «Più non è uguale a meglio - si legge nel sito - e si può fare
meno con meno per una nuova società sufficiente». LMM (acronimo di Last Minute
Market) sta per il mercato dell’ultimo minuto, ma anche per il mercato degli
ultimi, intesi come gli indigenti, e rientra del resto in tutte quelle
iniziative, che hanno iniziato a fare capolino già da anni, orientate a una
vita con meno sprechi, più sobria, meno ridondante. La tribù dei minimalisti è
sempre più folta, a cominciare dall’autore del libro Vivere con 100 cose, Dave
Bruno, che già nel 2008 decise di adattarsi a vivere con soli cento oggetti,
raccontando poi in
un libro la sua esperienza di vita alternativa e dando vita a un vero e proprio movimento.
L’IMPEGNO
Il primo firmatario è stato il sindaco di Trieste Roberto Cosolini affiancato dai Governatori del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, e del Veneto, Luca Zaia. L’ impegno comprende una serie di iniziative cha vanno dal recupero dei prodotti invenduti, destinandoli ai meno abbienti, alle vendite scontate di generi prossimi alla scadenza, dall'educazione alimentare al cambiamento delle normative che regolano gli appalti pubblici per la ristorazione. Inoltre il patto di Trieste è un impegno a ridurre gli sprechi di acqua, energia, mobilità e comunicazione. Intanto e sempre a proposito di cibo il 19 settembre si è tenuta a Bruxelles la Good Food March, una marcia organizzata per chiedere una Politica agricola comune (Pac) sostenibile ed equa che ha attraversato l'Europa. Agricoltori e attivisti del movimento Slow Food e di gruppi ambientalisti da tutta l'Europa hanno manifestato chiedendo un impegno condiviso e preciso in difesa del cibo e dell’agricoltura, messa in ginocchio dalle multinazionali agricole che stanno anche mettendo a repentaglio l’ambiente.
GENERAZIONE DI SPRECONI
2 commenti:
Mentre leggevo facevo un esame di coscienza. E' risultato che anch'io ho compiuto qualche spreco, ma poco e solo di verdura che se la "dimentichi" qualche giorno diventa irrecuperabile.
Ricordavo inoltre di come mia mamma cucinasse "i culi di mortadella e prosciutto cotto", il crudo era destinato alla pasta e fagioli, con i piselli per cena. Questo perché avevamo un negozio di alimentari. Me lo ricordo anche quando al banco del supermercato vedo buttare grasso e cotenna dei prosciutti di Parma ecc, grasso che darebbe di quei ciccioli meravigliosi per fare una patona (torta di patate). Troppo spreco davvero soprattutto per lo scatolame alimentare.
Un caro saluto
Franca
Cara Franca e altri lettori, l'immagine che ho inserito raffigura un giochino greco - romano che consisteva nel far girare con un dito, come vedete, una ciotola in terracotta, credo si chiami ajkos, contenente del vino. Si doveva poi bloccare la ciotola girante nel punto esatto per far "volare" il vino nella ciotola sottostante. Questo avveniva a fine pasto, quando i soggetti erano "imbriaghi desfatti". Spreco dunque, fin dall'antichità, principalmente dai ceti sociali più elevati.
Posta un commento