lunedì 15 settembre 2008

Rapporto settimanale.

Sabato sera festa di compleanno alla mia cognatina, rossa di capelli con un grande cuore, una bella festa coronata dalla sua ottima cucina, grazie zia Dani. Durante la cena, il mio altrettanto caro cognato, direi un fratello, ha perso inutilmente il suo tempo tentando di spiegare le basi della socialdemocrazia all’acquisito nipote forzaitaliota. In loro assenza, io ne aprofittavo per degustare i migliori vini della cantina fraterna riflettendo e commentando la scelta matrimoniale dell'amata prima nipote, figlia di quell'altro fratello . Nel frattempo il suocero di mio fratello ( si siamo in tanti, 3m + 1 f + nipoti, morosi mamme, suoceri, cognati, cognate, ecc...) dichiarava la sua definitiva cessata attività venatoria, ma stamattina alle cinque e mezzo con vento e piova era già a baonare tra le campagne di Piantamelon per bracconare qualche fagiano rincoglionito o qualche lepre appena liberata dalla gabbia.
In settimana sono ritornato con gli amici dell’ Associazione Ornitologica dell’Emilia Romagna (As.O.ER.) a censire l’avifauna dello Scannone di Goro che riserva sempre forti emozioni con spettacoli avifaunistici e ambientali unici nel genere, con migliaia di limicoli di ogni specie. In foto un esemplare di Piovanello pancianera (Calidris alpina) uno tra i più piccoli dei limicoli dello scannone, che ci ha stranamente seguito per tutta la mattina facendosi fotografare in tutte le pose.



Il maltempo del fine settimana ha fatto saltare i programmi in cui ero occupato, per cui libero da impegni ne ho approfittato per andare a spinazzare i 1300 fenicotteri attualmente presenti in valle Pozzantini ( Rosolina – RO) e leggere una trentina di anelli che consentono di decifrare l’origine degli esemplari. Ci sono delle chicche che arrivano dalla Spagna, altri dalla Francia e dall’Algeria, una caccia molto rilassante. In foto due fenicotteri di valle Pozzantini, uno con anello blu (ILCA) nato in Italia e uno con anello giallo (DZXC) nato in Francia.



Ma chicca delle chicche è il titolo di un articolo di ieri apparso sul mitico “ Il Gazzettino”: Una "Bontà fra due fiumi" con i mielicoltori del Delta. La chicca è la parola mielicoltori e cioè i coltivatori o allevatori di miele, noto alimento che solo le api riescono a produrre. Per il cronista del Gazzettino, però anche qualche abitante del Delta è riuscito tramite semina o allevamento o con misteriose alchimie a produrre quello che le api hanno imparato a fare in migliaia di anni di evoluzione. Un tempo si chiamavano apicoltori. Dopo aver letto ciò, non mi posso neanche più stupire se nelle parole crociate della Settimana Enigmistica, alla definizione di tre lettere “Abbreviazione di questo” e cioè “sto”, mia figlia scrive QST e se l’altro mio figlio nei messaggini del cellulare al posto di perché mi scrive ics-cappa-è (XKE’), il linguaggio italiano sta cambiando e l’analfabetismo è decisamente in crescita.
Nota bene: nel testo sono inserite parole in dialetto, altre che non si trovano nel vocabolario, ma questo è il mio blog dove ci scrivo quello che mi pare, non è in vendita e tanto meno consultabile nei locali pubblici, io non sono un giornalista e non sono pagato per le minchiate che scrivo e ancor più non scrivo sui giornali con la pretesa di fare informazione. D'altronde, però, se non ci fossero i giornali con titoli così infiammabili con che cosa accenderei la stufa in inverno?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grandissimo Nicola Donà! E io dove troverei tutto quello che non so descrivere della nostra civiltà di gente che tiene alla libertà di espressione, nonché di azione per le cose essenziali e il riconoscimento dei veri bisogni legati alla vita ed al territorio in cui siamo stati destinati, se non passassi qui da te?. Io mi sento un po' in esilio, ma me ne sto più tranquilla da quando ho conosciuto te, Alberto, l'Etrusco, Gnan, e certamente so che molti altri ci sono e amano il luogo in cui vivono o da cui provengono. Amare e rispettare il territorio e l'ambiente è un valore troppo importante per non continuare a difenderlo cercando di far capire, a chi ancora non sa, che a volte basta anche diradare l'applicazione di disinfestanti, o per la raccolta dell'olio dei motori, che troppo spesso non viene osservata e quindi l'olio gettato direttamente nel terreno, nelle acque di scarico, anche se la legge lo vieta. Con piccoli gesti o accortezze si può far molto! Rimango sempre affascinata dalla professionalità e dall'appassionato impegno con cui svolgete il vostro lavoro. Bellissimo articolo, ironico e comunicativo.
Cari saluti
Franca

Nicola Donà ha detto...

Troppa grazia signora Franca, comunque grazie.
Ricambio anch'io con calorosi saluti.